Andamento gestionale al 30 settembre 2019
Quantità vendute in aumento del 5,7% nel settore cemento e 0,4% nel settore calcestruzzo preconfezionato
Importante recupero dei volumi in Stati Uniti d’America, favorito dal confronto con un trimestre estivo 2018 eccezionalmente piovoso
Prosegue il buon livello di attività in Europa Orientale, soprattutto quello di Ucraina, Russia e Polonia
Crescita del fatturato in Italia e Germania, anche grazie alla variazione del perimetro di consolidamento
Ricavi netti nei primi nove mesi pari a 2.424 milioni (nel 2018: 2.137 milioni)
Dati consolidati | Gen-Set 2019 | Gen-Set 2018 | %19/18 | |
Vendite di cemento | t/000 | 22.127 | 20.931 | 5,7% |
Vendite di calcestruzzo | m3/000 | 9.101 | 9.061 | 0,4% |
Ricavi netti | €m | 2.423,6 | 2.137,4 | 13,4% |
Set 19 | Dic 18 | Var. | ||
Indebitamento netto | €m | 710,1 | 890,5 | (180,4) |
Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per esaminare sinteticamente l’andamento economico da gennaio a settembre 2019 e la posizione finanziaria netta alla fine del terzo trimestre.
Nei primi nove mesi dell’esercizio in corso, i volumi di vendita realizzati dal gruppo si sono confermati superiori rispetto al livello raggiunto nell’anno precedente, in tutte le aree di presenza, grazie alla crescita registrata in Stati Uniti d’America (facilitata dal confronto con un terzo trimestre 2018 molto piovoso), all’evidente miglioramento delle spedizioni in Europa Orientale (Ucraina e Russia in particolare) ed al positivo sviluppo delle vendite in Germania e Italia (influenzato anche dai cambi di perimetro).
La contrazione degli scambi internazionali ed il rallentamento dell’attività economica, sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti, hanno continuato ad attenuare la dinamica della crescita, in un contesto caratterizzato da un’attività manifatturiera indebolita dalla riduzione degli investimenti e dalle incertezze politiche ed economiche. Le stime più recenti, riviste al ribasso, prefigurano per l’intero anno in corso una crescita del prodotto mondiale in rallentamento sull’anno precedente ed un’ulteriore flessione del commercio internazionale.
In Stati Uniti d’America, dal secondo trimestre del 2019, la crescita del prodotto interno lordo, nonostante la buona tenuta dei consumi privati e la solidità del mercato del lavoro, ha subito un rallentamento a causa del contributo negativo degli interscambi netti. L’eliminazione dei tetti di spesa pubblica per il biennio 2020-2021 e la sospensione per due anni del livello di indebitamento federale, concordate dal Congresso a fine luglio 2019, dovrebbero, in prospettiva, sostenere ulteriormente la crescita economica.
In Europa, l’attività economica si è indebolita nel secondo trimestre ed è rimasta modesta nel trimestre estivo, risentendo di un marcato calo della produzione di beni strumentali, in Germania in particolare, e del ristagno delle esportazioni. In estate l’inflazione si è ridotta collocandosi a settembre allo 0,8%, influenzata dal calo dei prezzi energetici.
In Italia il prodotto, appena aumentato nel secondo trimestre 2019, è rimasto pressoché stazionario nel corso del trimestre successivo, frenato dalla debolezza del settore manifatturiero.
In Russia e Brasile, dal secondo trimestre, l’attività economica ha mostrato una lieve ripresa, pur rimanendo su livelli modesti.
In risposta al rallentamento dell’economia ed all’incertezza generata dalle politiche commerciali, la Federal Reserve ha ridotto i tassi di riferimento mentre il Consiglio Direttivo della BCE ha adottato un ampio pacchetto di misure espansive.
Le vendite di cemento e clinker del gruppo, nel periodo gennaio-settembre 2019, si sono attestate a 22,1 milioni di tonnellate, con un incremento del 5,7% rispetto al precedente esercizio. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato si sono stabilizzate a quota 9,1 milioni di metri cubi, in leggero aumento (+0,4%) sullo stesso periodo del 2018. L’effetto prezzi in valuta locale, in confronto ai primi nove mesi del 2018, è risultato positivo in tutti i mercati di presenza sia nel settore del cemento sia in quello del calcestruzzo preconfezionato.
Il fatturato consolidato è stato pari a 2.423,6 milioni (2.137,4 milioni nel 2018, +13,4%), al lordo di un effetto cambio favorevole di 61,8 milioni. A perimetro e cambi costanti, il fatturato sarebbe aumentato del 9,9%. L’effetto volume e l’effetto prezzo, entrambi favorevoli, sono stati rispettivamente pari a 96,9 milioni e 98,1 milioni.
Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei ricavi per mercati di presenza.
milioni di euro | 30/09/2019 | 30/09/2018 | Var. assoluta |
Italia | 382,5 | 345,0 | 37,5 |
Stati Uniti d'America | 928,7 | 791,0 | 137,6 |
Germania | 511,2 | 465,4 | 45,8 |
Lussemburgo e Paesi Bassi | 143,2 | 145,1 | -1,9 |
Rep. Ceca e Slovacchia | 123,1 | 123,4 | -0,2 |
Polonia | 94,8 | 85,2 | 9,6 |
Ucraina | 98,5 | 63,6 | 34,9 |
Russia | 167,9 | 144,8 | 23,1 |
Elisioni | -26,3 | -26,1 | -0,2 |
2.423,6 | 2.137,4 | 286,2 |
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019, compreso l’aumento di 93,7 milioni dovuto all’adozione del nuovo principio IFRS 16, ammonta a 710,1 milioni, in riduzione di 180,4 milioni rispetto a fine dicembre 2018. Sul dato hanno inciso investimenti complessivi per 260,8 milioni (218,8 milioni il corrispondente valore nel 2018), di cui 77,3 milioni riferiti alle partecipazioni industriali, tra cui, in particolare, l’esecuzione del contratto con HeidelbergCement riguardante il rafforzamento della posizione di mercato italiana, nel Centro e nel Nord Ovest del Paese.
Italia
L’andamento delle nostre vendite di leganti idraulici e clinker, grazie anche al contributo aggiuntivo, dal 1 luglio, della cementeria di Testi (FI) e dei centri di macinazione in Piemonte, ha continuato a mostrare una variazione positiva rispetto ai primi nove mesi del 2018, con prezzi di vendita in confermato rafforzamento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato si è stabilizzato sui livelli di produzione registrati nei primi nove mesi del 2018, con prezzi anch’essi in buon recupero.
Nel complesso il fatturato è passato da 345,0 a 382,5 milioni (+10,9%). A parità di perimetro il fatturato sarebbe aumentato del 9,4%.
Europa Centrale
In Germania, il ritmo di sviluppo, dopo un avvio di anno favorito sia dalle spedizioni aggiuntive riferite allo stabilimento produttivo Seibel & Söhne, sia dal clima particolarmente favorevole, ha ripreso un andamento più regolare e non più influenzato dal perimetro di attività, con prezzi medi in leggero miglioramento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha chiuso ad un livello di produzione praticamente stabile rispetto al 2018, con prezzi in buon recupero. Il fatturato complessivo è stato di 511,2 milioni, +9,8% rispetto a 465,4 milioni nel 2018. A parità di perimetro il fatturato sarebbe aumentato del 8,0%.
In Lussemburgo e Paesi Bassi i volumi di vendita del cemento, sebbene in ripresa nel periodo estivo, hanno chiuso i primi nove mesi del 2019 in lieve flessione, bilanciata, tuttavia, da un certo progresso dei prezzi di vendita.
Anche il settore del calcestruzzo preconfezionato ha avuto una variazione sfavorevole dei volumi, principalmente per il rallentamento del progetto relativo alla costruzione di una importante chiusa all’entrata del porto di Amsterdam; per contro i prezzi sono migliorati. Il fatturato si è attestato a 143,2 milioni, -1,3% rispetto al livello raggiunto nei primi nove mesi del 2018 (145,1 milioni).
Europa Orientale
In Repubblica Ceca, l’andamento dei volumi di vendita ha continuato a mostrare una lieve diminuzione rispetto ai livelli raggiunti nei primi nove mesi del 2018, con prezzi medi di vendita, in valuta locale, in buona ripresa. Anche il settore del calcestruzzo preconfezionato, Slovacchia compresa, ha registrato un andamento più debole, con prezzi in valuta locale in rialzo. Il fatturato, marginalmente influenzato dal lieve deprezzamento della corona ceca, si è assestato a 123,1 milioni (123,4 milioni nel 2018, ovvero -0,2%).
In Polonia, dopo la vivace espansione dei volumi di cemento realizzata in avvio di anno, principalmente da ricondurre alle favorevoli condizioni climatiche, l’andamento ha rallentato fino a risultare in linea rispetto alle quantità vendute nello stesso periodo dell’anno precedente, con prezzi di vendita medi in valuta locale nettamente superiori. La produzione del settore calcestruzzo preconfezionato si è confermata debole, peraltro abbinata ad un buon recupero dei prezzi. Il fatturato, marginalmente influenzato dall’effetto cambio negativo, è passato da 85,2 a 94,8 milioni di euro (+11,3%). A parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 12,7%.
In Ucraina, nel trimestre estivo si è confermato il consistente miglioramento delle quantità di cemento in uscita dai nostri impianti produttivi, in continuità con i livelli registrati nel primo semestre, con prezzi medi in valuta locale trainati al rialzo dalla elevata inflazione e decisamente favorevoli. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato hanno manifestato un andamento debole, ma con effetto prezzo, in valuta locale, in robusto aumento. Il fatturato si è attestato a quota 98,5 milioni di euro, in aumento di 34,9 milioni rispetto ai 63,6 milioni del 2018 (+54,8%). La traduzione del giro d’affari in euro è stata favorita dal rafforzamento della valuta locale; a parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato di 42,5%.
In Russia, i volumi di vendita, dopo la visibile accelerazione nel corso del primo semestre del 2019, favorita dall’ampliamento della rete distributiva, nei primi nove mesi dell’esercizio si sono mantenuti su ritmi sempre positivi ma più moderati. I prezzi medi unitari in valuta locale hanno confermato una favorevole intonazione. I ricavi netti si sono assestati a 167,9 milioni di euro, in aumento di 23,1 milioni rispetto a 144,8 milioni realizzati nello stesso periodo del 2018. La traduzione in euro è stata marginalmente favorita dal lieve rafforzamento del rublo; espresso in valuta locale il fatturato sarebbe aumentato del 15,4%.
Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di cemento, nel trimestre estivo, hanno beneficiato sia della ripresa della domanda inespressa durante il mese di giugno, a causa del blocco della navigazione lungo il Mississippi, sia del confronto con lo stesso periodo del 2018, quando il livello di piovosità record, nel mese di settembre in particolare, aveva fortemente ostacolato le spedizioni. Tali dinamiche hanno permesso di registrare, nei primi nove mesi, un più deciso avanzamento dei volumi rispetto al consuntivo del primo semestre. I prezzi di vendita, in valuta locale, sono stati caratterizzati da una modesta variazione favorevole. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente principalmente in Texas, ha manifestato uno sviluppo ancora più marcato, amplificato dal confronto con i deludenti risultati del settembre 2018, abbinata a prezzi di vendita in lieve miglioramento. Il fatturato complessivo si è attestato a 928,7 milioni di euro, in aumento di 137,6 milioni rispetto a 791,0 milioni realizzati nello stesso periodo del 2018 (+17,4%). I ricavi netti in euro sono stati influenzati positivamente dal rafforzamento del dollaro; a parità di cambio la variazione positiva del fatturato sarebbe stata del 10,5%.
Messico (valutazione al patrimonio netto)
In un contesto ancora penalizzato dalle incertezze sugli sviluppi della politica economica e sulle prospettive dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti d’America, la crescita economica del Paese ha visibilmente rallentato, risentendo anche delle aspre contrazioni della spesa e degli investimenti pubblici.
Le consegne di cemento della nostra collegata realizzate nei primi nove mesi del 2019 si sono mantenute deboli, confermando il calo già registrato a giugno, con prezzi in valuta locale in lieve contrazione. Contestualmente, anche le produzioni di calcestruzzo preconfezionato hanno presentato un andamento negativo, ma con una variazione di prezzo, sempre in valuta locale, in leggera crescita sull’anno precedente. Il fatturato espresso in moneta locale ha registrato una flessione del 10,6%. Il rafforzamento del peso messicano (+4,9%), ha inciso favorevolmente sulla conversione in euro. I ricavi netti, riferiti al 100% della collegata, hanno raggiunto i 450,8 milioni, in diminuzione (-6,0%) rispetto a 479,6 milioni di euro realizzati nel 2018.
Brasile (valutazione al patrimonio netto)
Il ritmo dello sviluppo economico nel Paese, seppure in lieve ripresa a partire dal secondo trimestre, si è mantenuto su livelli modesti. Le spedizioni di cemento realizzate dalla nuova joint venture si sono confermate in crescita, principalmente grazie all’andamento della regione Nord Est. Per contro, i prezzi di vendita medi, in valuta locale, sono risultati in lieve diminuzione.
Il fatturato dei primi nove mesi del 2019, riferito al 100% della collegata, è passato da 99,9 milioni registrati nel 2018, a 100,8 milioni. Il deprezzamento del real brasiliano ha influito negativamente sulla traduzione in euro (-1,6 milioni). A parità di cambio, il fatturato sarebbe aumentato di 2,5 milioni.
Evoluzione prevedibile della gestione
Le condizioni operative dei primi nove mesi sono state, nel complesso, piuttosto favorevoli, dato che dopo il clima mite in avvio d’anno e le difficoltà logistiche di maggio e giugno negli Stati Uniti, il trimestre estivo appena conclusosi ha confermato la positiva intonazione della domanda e dei prezzi nelle regioni in cui il gruppo opera. Nell’ultimo periodo, il miglioramento è stato particolarmente evidente in Stati Uniti, tenendo presente che lo stesso trimestre dell’anno precedente fu molto ostacolato dal maltempo. Tali andamenti, unitamente all’evoluzione favorevole dei tassi di cambio, hanno permesso di ottenere un fatturato a livello consolidato in sensibile miglioramento rispetto alle attese.
La versione aggiornata delle previsioni formulate alcuni mesi fa indica un miglioramento dell’evoluzione prevedibile, concentrato in Stati Uniti ed Europa Centrale. Quindi, basandoci sulle considerazioni sopra esposte, riteniamo che il margine operativo lordo ricorrente dell’intero 2019 sarà superiore a quello ipotizzato nelle indicazioni già fornite al mercato.
***
Indicatori alternativi di performance
Buzzi Unicem utilizza nell’informativa finanziaria alcuni indicatori alternativi di performance che, pur essendo molto diffusi, non sono definiti o specificati dai principi contabili.
In conformità alla Comunicazione Consob n. 92543/2015 e gli orientamenti ESMA/2015/1415 comunichiamo di seguito la definizione dell’indicatore utilizzato nella presente informativa.
Indebitamento netto: rappresenta un indicatore della struttura finanziaria e corrisponde alla differenza tra le passività e le attività finanziarie, sia a breve sia a lungo termine; rientrano in tali voci tutte le passività o attività fruttifere d’interesse e quelle ad esse collegate, quali gli strumenti finanziari derivati ed i ratei.
***
Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto del fatto che Silvio Picca, attuale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, terminerà prossimamente il rapporto di lavoro con l’azienda, per raggiunti limiti di età. Pertanto, in sua sostituzione, il Consiglio ha provveduto alla nomina di Elisa Bressan quale nuovo dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, sino all'assemblea di approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2019.
***
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
E-mail: icolla@buzziunicem.it