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05 novembre 2021

Andamento gestionale al 30 settembre 2021

Quantità vendute in aumento del 7,5% nel settore cemento e del 4,5% nel settore calcestruzzo preconfezionato

Nel trimestre estivo, l’andamento della domanda è stato favorevole soprattutto negli Stati Uniti ed in Europa Orientale. Segni di rallentamento, invece, si sono manifestati in Europa Centrale ed in Italia

La recente, ulteriore impennata dei prezzi delle materie prime e dei fattori energetici determina a breve termine un forte impatto sui costi operativi

Ricavi netti consolidati nei primi nove mesi pari a 2.541,7 milioni (nel 2020: 2.408,0 milioni) 

          

Dati Consolidati   Gen-Set 2021 Gen-Set 2020 21/20
Vendite di cemento t/000 23.361 21.721 7,5%
Vendite di calcestruzzo m3/000 9.049 8.658 4,5%
Ricavi netti €/m 2.541,7 2.408,0 5,6%
    Set 21 Dic 20 Var.
Posizione finanziaria netta €/m 100,6 (241,6)  342,2

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per esaminare sinteticamente l’andamento economico da gennaio a settembre 2021 e la posizione finanziaria netta alla fine del terzo trimestre.

I volumi di vendita realizzati dal gruppo nel terzo trimestre dell’esercizio in corso hanno mostrato uno sviluppo positivo. I progressi ottenuti sia negli Stati Uniti sia in Europa Orientale (Repubblica Ceca e Polonia in particolare) hanno più che compensato il parziale rallentamento rilevato in Italia, dovuto principalmente al difficile confronto con gli eccellenti risultati ottenuti nel trimestre estivo 2020, ed una più evidente contrazione in Germania, penalizzata anche dal meteo sfavorevole in luglio. Tali dinamiche hanno permesso ai volumi di vendita realizzati dal gruppo nei primi nove mesi del 2021 di attestarsi ad un livello superiore rispetto allo stesso periodo del 2020 (cemento +7,5%, calcestruzzo preconfezionato +4,5%).  
La ripresa economica globale è proseguita durante il terzo trimestre, sostenuta dalla robusta espansione degli scambi commerciali, tornati sui livelli precedenti l’inizio dell’emergenza sanitaria già alla fine del secondo trimestre. Tuttavia, il ritmo della ripresa è stato sensibilmente rallentato da alcune rilevanti tensioni emerse nelle catene di approvvigionamento globali, in particolare di materie prime e semiconduttori. Nonostante un quadro epidemiologico ancora incerto, a causa della crescita delle infezioni dovuta alla diffusione della variante Delta, le campagne di vaccinazione, nelle aree dove si è raggiunta una elevata copertura vaccinale, si sono dimostrate efficaci nel prevenire il deterioramento della situazione sanitaria e nell’evitare l’introduzione di nuove restrizioni. 
Secondo le più recenti stime, nonostante permangano i rischi legati soprattutto all’evoluzione della pandemia, che potrebbero causare ulteriori interruzioni nelle catene globali di fornitura, nel 2021 gli scambi commerciali dovrebbero crescere dell’11,2% mentre il PIL mondiale dovrebbe aumentare del 5,9%, superando i livelli pre-pandemici. 
Negli Stati Uniti d’America, l’attività economica, già tornata ai livelli precedenti lo scoppio della pandemia, ha continuato a crescere nel terzo trimestre, seppure a un ritmo meno sostenuto, a causa di un parziale indebolimento dei consumi interni. Inoltre, le strozzature dal lato dell’offerta, oltre ad aver portato a un calo delle scorte, hanno determinato un forte rialzo dell’inflazione. Le più recenti previsioni per l’anno in corso indicano una crescita del PIL sostenuta (+6,0%). 
Nell’area euro, l’attività economica è tornata a crescere significativamente nel corso del secondo trimestre (+2,1%), grazie alla ripresa dei consumi e degli investimenti. Tuttavia, nei mesi estivi, diversi fattori hanno impattato sulle dinamiche di crescita: l’attività manifatturiera è stata frenata dalla carenza di semiconduttori su scala globale mentre i rincari energetici hanno indotto un deciso rialzo dell’inflazione che potrebbe protrarsi nel breve periodo. Nonostante tali dinamiche, il PIL ha continuato a espandersi nel terzo trimestre e per l’intero 2021 si prevede una crescita pari al 5%. 
In Italia, nei mesi estivi, l’economia ha continuato a beneficiare dei progressi della campagna vaccinale e del pieno recupero della mobilità. La crescita del PIL nel terzo trimestre è stimata superiore al 2%, sostenuta dall’ulteriore recupero del settore dei servizi e dal buon andamento della produzione industriale, tornata ai livelli pre-pandemici. La dinamica espansiva si è riflessa anche negli investimenti in costruzioni, aumentati sia nella componente residenziale che in quella commerciale. In tale contesto, il PIL per l’intero anno 2021 è previsto in aumento del 5,8%. 
Per quanto riguarda le economie emergenti, in Cina, la crescita nel trimestre estivo ha rallentato, a causa dei rincari energetici e della flessione del settore immobiliare. In Russia, l’economia ha recuperato i livelli pre-pandemici, sostenuta dalla ripresa della domanda mondiale di idrocarburi. Anche in Brasile, la dinamica espansiva delle esportazioni di materie prime ha favorito lo sviluppo dell’attività economica nel terzo trimestre. In Messico, invece, il ritmo della ripresa è stato leggermente ostacolato dai rallentamenti della campagna vaccinale e nelle forniture nel comparto industriale. 
Nel corso del terzo trimestre, i prezzi delle materie prime, con il rafforzamento dell’attività economica, hanno continuato a crescere, spingendo al rialzo l’inflazione globale. La Federal Reserve, pur confermando l’orientamento espansivo della politica monetaria, ha recentemente iniziato a valutare le condizioni per la riduzione dello stimolo monetario, mentre la BCE ha ritenuto che il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli fosse essenziale per il proseguimento della ripresa. Nei paesi emergenti, in particolare in Brasile, Messico e Russia, le rispettive banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse, per contrastare le spinte inflazionistiche. 

Le vendite di cemento e clinker del gruppo, nei primi nove mesi del 2021, si sono attestate a 23,4 milioni di tonnellate, in aumento del 7,5% rispetto al precedente esercizio. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno chiuso a quota 9,0 milioni di metri cubi, in aumento del  4,5%. L’effetto prezzi in valuta locale ha mostrato un andamento positivo in pressoché tutti i mercati di presenza. 

Il fatturato consolidato è stato pari a 2.541,7 milioni, in aumento del 5,6% rispetto ai 2.408,0 milioni nel 2020. Le variazioni sfavorevoli nei tassi di cambio hanno inciso per 85,2 milioni. A parità di perimetro e cambi costanti, il fatturato sarebbe aumentato del 9,1%.

La tabella seguente illustra la ripartizione del fatturato per mercati di presenza.
 

milioni di euro 30/09/2021  30/09/2020 Var. assoluta
Italia 453,1 367,2 86,0
Stati Uniti d'America 961,5 937,8 23,7
Germania 529,5 539,5 (10,0)
Lussemburgo e Paesi Bassi 147,5 138,7 8,8
Rep. Ceca e Slovacchia 132,2  120,1 12,1
Polonia 93,2  90,4 2,8
Ucraina 92,3 88,7 3,6
Russia 158,1 152,4 5,7
Elisioni (25,8)  (26,8) 1,0
  2.541,7   2.408,0 133,7


La posizione finanziaria netta a fine periodo, che comprende anche le attività finanziarie a lungo termine, risulta positiva e ammonta a 100,6 milioni. L’indebitamento netto è passato da 252,6 milioni del bilancio 2020 ai 139,7 milioni del 30 settembre 2021. Le spese in conto capitale effettuate nel periodo ammontano a complessivi 151,7 milioni (197,9 milioni il corrispondente valore nel 2020).

Italia
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, dopo un primo semestre in netto avanzamento, hanno leggermente rallentato nel corso del terzo trimestre. Hanno pesato sia il confronto con lo stesso periodo del 2020, caratterizzato dalla volontà di recuperare gli effetti del blocco produttivo e commerciale in marzo e aprile, sia le incertezze associate all’impennata delle materie prime. Nei primi nove mesi del 2021, i volumi di vendita si sono comunque attestati ben al di sopra del livello raggiunto lo scorso esercizio, con prezzi che hanno confermato l’intonazione positiva. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha mostrato una certa stabilità nel corso del trimestre estivo, chiudendo i primi nove mesi del 2021 in deciso avanzamento, con prezzi anch’essi in miglioramento.
Nel complesso, il fatturato è aumentato del 23,4%, passando da 367,2 a 453,1 milioni.

Europa Centrale
In Germania, durante il terzo trimestre, i nostri volumi di vendita sono stati penalizzati da un indebolimento della domanda, nonché dalle forti precipitazioni che si sono abbattute sul Paese in luglio. Nel complesso dei primi nove mesi, le nostre attività del settore cemento hanno registrato uno sviluppo negativo più marcato rispetto a quanto rilevato nel primo semestre, con prezzi medi, invece, in rafforzamento. Tali dinamiche si sono riflesse anche sul settore del calcestruzzo preconfezionato che ha chiuso il periodo con volumi in flessione, ma ha comunque ottenuto un rafforzamento dei prezzi.
Il fatturato totale è diminuito del 1,8%, attestandosi a 529,5 milioni (539,5 milioni nel 2020). 

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento, comprese le esportazioni, nel corso del trimestre estivo hanno mostrato una leggera flessione, dovuta ad un marginale indebolimento della domanda, già osservato in maggio e giugno. Nel complesso del periodo gennaio-settembre, i volumi di vendita si sono comunque mantenuti decisamente al di sopra del 2020, con prezzi medi in lieve incremento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, invece, ha avuto una variazione sfavorevole dei volumi, principalmente a causa del rallentamento di alcuni progetti legati a opere infrastrutturali; per contro, i prezzi di vendita sono risultati in miglioramento. 
Il fatturato si è attestato a 147,5 milioni, in aumento del 6,3% rispetto al 2020 (138,7 milioni).

Europa Orientale
In Repubblica Ceca, la solidità della domanda, già rilevata nel corso del secondo trimestre, si è confermata anche nei mesi estivi, permettendo ai volumi di vendita di attestarsi, a fine settembre, ad un livello decisamente superiore rispetto al 2020. Anche i prezzi di vendita, in valuta locale, hanno mostrato una variazione favorevole. 
Nel settore del calcestruzzo preconfezionato, Slovacchia compresa, l’andamento positivo del periodo luglio-settembre ha permesso di recuperare lo svantaggio cumulato nel primo semestre ed a fine settembre la produzione si è stabilizzata sui livelli del 2020. La variazione dei prezzi di vendita, in valuta locale, è stata favorevole.
Il fatturato, aiutato dall’apprezzamento della corona ceca (+2,5%), si è attestato a 132,2 milioni, in aumento del 10,1% rispetto a quanto raggiunto nel 2020 (120,1 milioni). A parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 7,7%.

In Polonia, la domanda si è confermata solida durante il terzo trimestre, sostenuta dalla ripresa del settore costruzioni, permettendo ai nostri volumi di vendita di registrare un andamento decisamente favorevole nei mesi estivi. Nel complesso dei primi nove mesi, le quantità vendute hanno raggiunto un livello leggermente superiore rispetto allo stesso periodo del 2020, recuperando la variazione sfavorevole del primo semestre, con prezzi in progresso. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mostrato un miglioramento ancora più evidente, con prezzi tuttavia in arretramento. 
Il fatturato, nonostante la svalutazione dello zloty polacco (-1,2%), è passato da 90,4 a 93,2 milioni di euro (+3,1%). A parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 4,3%.

In Ucraina, l’imposizione di dazi sulle importazioni di cemento proveniente dalla Turchia e la ripresa del settore delle costruzioni, hanno sostenuto i nostri volumi di vendita nel corso del trimestre estivo. A fine settembre 2021, le quantità di cemento vendute hanno raggiunto un livello nettamente superiore rispetto allo stesso periodo del 2020. I prezzi di vendita espressi in valuta locale, seppur in leggero recupero negli ultimi mesi, hanno confermato la variazione negativa. Tali dinamiche si sono riflesse anche nella produzione di calcestruzzo preconfezionato, che ha mostrato un deciso avanzamento, con prezzi leggermente positivi.
Il fatturato si è attestato a quota 92,3 milioni di euro, in aumento del 4,1% (88,7 milioni nel 2020). La traduzione del giro d’affari in euro è stata influenzata dall’evidente svalutazione della valuta locale (-10,0%); a parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 14,4%.

In Russia, dopo i buoni risultati ottenuti nel primo semestre, i nostri volumi di vendita di cemento, grazie al clima ancora favorevole e alla solidità della domanda, hanno mostrato uno sviluppo positivo anche nel trimestre estivo, chiudendo i primi nove mesi al di sopra dell’esercizio precedente. I prezzi medi unitari, espressi in valuta locale, hanno mostrato invece una sostanziale stabilità, dovuta principalmente all’effetto mix. Le elevate quotazioni del petrolio hanno spinto al rialzo la domanda di cementi speciali “oil-well”, i cui volumi hanno registrato un netto incremento nel trimestre estivo. 
I ricavi netti si sono attestati a 158,1 milioni di euro, in aumento del 3,7% rispetto ai 152,4 milioni realizzati nello stesso periodo del 2020. La significativa svalutazione del rublo (-10,7%) ha influenzato la traduzione dei risultati in euro; espresso in valuta locale il fatturato sarebbe aumentato del 14,8%.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di leganti idraulici nei primi nove mesi dell’anno in corso sono state superiori rispetto allo stesso periodo del 2020, grazie al robusto livello di attività nel settore delle costruzioni, in particolare nel comparto residenziale. L’impatto degli uragani Ida e Nicholas, in agosto e settembre, ha riguardato solo le spedizioni nell’area di New Orleans e nel Texas sud-orientale. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente principalmente in Texas, ha raggiunto nei primi nove mesi dell’anno un livello leggermente inferiore rispetto al 2020, al netto di un parziale recupero nel terzo trimestre. I prezzi di vendita, in valuta locale, hanno espresso una buona crescita nel cemento, mentre nel calcestruzzo preconfezionato la variazione positiva è stata meno evidente.
Il fatturato complessivo si è attestato a 961,5 milioni di euro, in aumento del 2,5% rispetto ai 937,8 milioni realizzati nello stesso periodo del 2020. Il deprezzamento del dollaro (-6,3%), seppur meno evidente rispetto a quanto rilevato nel primo semestre, ha influenzato la traduzione dei risultati in euro; a parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 9,0%.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’attività economica, dopo l’espansione registrata nel secondo trimestre, sostenuta dalla solidità della congiuntura statunitense, ha marginalmente rallentato nel periodo estivo. Un quadro epidemiologico ancora incerto e una campagna vaccinale rallentata, oltre alle interruzioni delle catene di fornitura nei comparti industriali strategici, hanno indebolito il ritmo della ripresa nel terzo trimestre. Tuttavia, tali dinamiche di breve periodo, non dovrebbero influenzare la crescita prevista per l’anno in corso, confermata al 6,2%. In tale contesto, dopo un brillante primo semestre, il ritmo di crescita delle nostre vendite di cemento ha rallentato nel terzo trimestre, chiudendo i primi nove mesi dell’anno comunque in buon avanzamento e con prezzi in valuta locale in aumento. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, invece, hanno confermato la dinamica favorevole anche nel trimestre estivo, con una variazione di prezzo positiva.  
Con riferimento al 100% della collegata, i ricavi netti hanno raggiunto i 500,6 milioni di euro, in miglioramento del 21,4% rispetto a 412,5 milioni realizzati nel 2020. L’apprezzamento del peso messicano (+1,8%), ha inciso positivamente sulla conversione in euro. A parità di cambio, il fatturato sarebbe aumentato del 19,1%.

Brasile (valutazione al patrimonio netto)
Nel corso del terzo trimestre, grazie ai progressi della campagna vaccinale e all’andamento positivo delle esportazioni di materie prime, agricole e minerarie in particolare, l’attività economica ha confermato le aspettative di recupero. Nel settore delle costruzioni, la domanda è stata spinta dalle iniziative del Governo a sostegno dell’edilizia residenziale e delle infrastrutture. In tale contesto, i volumi di vendita della joint venture, beneficiando anche del contributo aggiuntivo delle cementerie ex-CRH acquisite in aprile, hanno mostrato un deciso progresso, con prezzi di vendita, in valuta locale, in netto miglioramento. 
Il fatturato in euro dei primi nove mesi, riferito al 100% della collegata, è aumentato del 87,3%, passando da 99,7 milioni nel 2020, a 186,7 milioni nel periodo in esame. Il deprezzamento del real brasiliano (-11,7%) ha influito negativamente sulla traduzione in euro: a parità di cambio e perimetro, il fatturato sarebbe aumentato del 80,6%.

Evoluzione prevedibile della gestione
Nel trimestre estivo, la ripresa dell’attività economica si è riflessa anche nel settore delle costruzioni che, sia nella componente residenziale che nel comparto delle infrastrutture, ha confermato la solidità già rilevata nei primi sei mesi. La dinamica positiva dei volumi di vendita nel terzo trimestre, determinata dall’andamento favorevole in Stati Uniti ed Europa Orientale, al netto di qualche rallentamento in Italia e Germania, ha permesso al gruppo di ottenere un miglioramento sia del fatturato consolidato che della generazione di cassa.  
Guardando all’ultimo trimestre dell’anno in corso, ci aspettiamo che l’attività nel settore delle costruzioni si mantenga generalmente vivace e che l’esercizio sia destinato a chiudersi con un effetto volumi e prezzi favorevole. Tuttavia, a destare crescente preoccupazione è il contestuale aumento dei prezzi di energia, logistica, combustibili, materie prime e servizi, che hanno raggiunto, in diverse regioni, livelli elevatissimi. Non escludiamo che tale situazione possa rallentare la ripresa economica in atto, influenzando anche l’attività nel comparto delle costruzioni. Ci attendiamo che l’attuale congiuntura abbia un impatto sui risultati dell’ultimo trimestre, non prevedibile fino a pochi mesi fa. In conclusione, sulla base di tali considerazioni, le nostre previsioni più aggiornate confermano che il margine operativo lordo ricorrente dell’intero esercizio 2021 sarà probabilmente non superiore a quello dell’anno precedente. 


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Indicatori alternativi di performance
Buzzi Unicem utilizza nell’informativa finanziaria alcuni indicatori alternativi di performance che, pur essendo molto diffusi, non sono definiti o specificati dai principi contabili. Di seguito la definizione di quelli compresi nella presente informativa:

Posizione finanziaria netta: rappresenta un indicatore della struttura finanziaria e corrisponde alla differenza tra le passività e le attività finanziarie, sia a breve sia a lungo termine. Quindi, comprende tutte le passività o attività fruttifere d’interesse e quelle ad esse collegate, quali gli strumenti finanziari derivati ed i ratei.

Indebitamento netto: rappresenta un indicatore della struttura finanziaria e corrisponde alla differenza tra le passività finanziarie, sia a breve sia a lungo termine, e le attività finanziarie a breve termine. Quindi comprende tutte le passività, una parte delle attività fruttifere d’interesse e le voci collegate, quali gli strumenti finanziari derivati ed i ratei. L’indicatore è conforme alla Comunicazione Consob n. 92543/2015 e agli orientamenti ESMA32-382-1138.

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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisa Bressan, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

 


Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
Email: icolla@buzziunicem.it