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09 febbraio 2017

Informazioni preliminari esercizio 2016

Vendite cemento: 25,6 milioni di tonnellate (+0,3%); vendite calcestruzzo preconfezionato: 11,9 milioni di metri cubi (come nel 2015)

Fatturato consolidato pari a 2.669 milioni (2.662 milioni nel 2015), in aumento di 0,3% (+1,7% a cambi e perimetro costanti)


Dati consolidati

             
2016
     
2015
     
% 16/15

Cemento e clinker

      m ton       25,6       25,6       +0,3

Calcestruzzo

      m m3       11,9       11,9       -

Ricavi netti

      €m       2.669       2.662       +0,3
                Dic 16       Dic 15       Var.

Indebitamento netto

      €m       942       1.030       (88)


Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei dati preliminari relativi all’esercizio appena trascorso.

Nel corso del 2016, le vendite realizzate dal gruppo nelle aree geografiche di presenza hanno mostrato una variazione favorevole in Europa Centrale, grazie ad una ripresa delle spedizioni dai mesi primaverili e, nel complesso, pure in Europa Orientale, con miglioramenti in Polonia, Repubblica Ceca ed Ucraina, che hanno più che bilanciato una marginale flessione in Russia. Una certa debolezza della domanda nel secondo semestre ha comportato, per l’intero esercizio, un contenuto calo delle vendite in Stati Uniti d’America e, più marcato, in Italia, dove non si sono manifestati segnali di risveglio dei consumi.

La crescita dell’economia mondiale si è gradualmente rafforzata dall’estate, ma non si è tradotta in una solida ripresa del commercio internazionale che, dopo il lieve rafforzamento nel secondo trimestre, ha continuato a crescere ad un ritmo modesto, sospinto dagli scambi delle economie emergenti, ma con bruschi rallentamenti nelle economie avanzate che hanno risentito dell’indebolimento degli investimenti, specificamente in Stati Uniti e Giappone. Lo sviluppo dell’attività economica, in particolare nel terzo trimestre, ha superato le attese nelle economie avanzate: negli Stati Uniti il prodotto ha accelerato al 3,5% in ragione d’anno grazie al contributo delle esportazioni nette e della sempre robusta espansione dei consumi interni, mentre la dinamica di crescita nel quarto trimestre si prefigura sotto le attese. In Europa, grazie alla spinta proveniente dalle componenti interne della domanda, la crescita del prodotto è proseguita in graduale consolidamento, anche se ad un ritmo moderato, con il contributo della spesa per famiglie, dei consumi delle amministrazioni pubbliche e della variazione scorte.
La crescita nei paesi emergenti è proseguita con andamenti differenziati: piuttosto stabile in Cina; in espansione a ritmi elevati in India; conferma della severa fase recessiva in Brasile, mentre in Russia, anche grazie alla ripresa dei corsi petroliferi, si è attenuata la flessione del prodotto, consolidando la prospettiva di un ritorno alla crescita.
L’inflazione, principalmente per il rimbalzo dei prodotti energetici, è risalita lievemente nelle economie avanzate; mentre nel gruppo BRIC la tendenza è stata in diminuzione. Dalla fine di novembre le quotazioni del petrolio sono salite a seguito dell’accordo su un taglio alla produzione, cui hanno aderito i paesi OPEC e alcuni paesi non OPEC come la Russia. In dicembre la Federal Reserve, alla luce degli ulteriori progressi nel mercato del lavoro, ha innalzato di 25 punti base l’intervallo obiettivo per il tasso sui federal funds e le aspettative di aumento dei tassi negli Stati Uniti si sono accentuate, riflettendo la prospettiva di un’espansione di bilancio da parte della nuova amministrazione. Il Consiglio direttivo della BCE ha esteso la durata del programma di acquisto titoli per garantire condizioni espansive adeguate ad assicurare l’aumento dell’inflazione; anche nei paesi emergenti l’intonazione della politica monetaria è rimasta espansiva.
In Italia nel terzo trimestre il PIL è aumentato allo stesso ritmo realizzato nel complesso dell’area euro (+0,3%), grazie al sostegno degli investimenti ed all’espansione della spesa delle famiglie, mentre nel quarto trimestre si prevede una variazione positiva quasi irrilevante. Alla “ripresina" hanno contribuito tutti i principali settori di attività, ad eccezione delle costruzioni, dove a fronte di una variazione positiva nel comparto residenziale, si è confermata la persistente debolezza dei lavori pubblici. Negli Stati Uniti gli investimenti in costruzioni, dopo le accelerazioni del biennio 2014-2015, trainate dalla robusta crescita nel settore commerciale e residenziale, hanno mantenuto una fase espansiva, ma ad un ritmo più regolare. In Polonia e Repubblica Ceca l’andamento del settore costruzioni è stato sostenuto; migliore delle attese il recupero dell’attività edilizia in Germania. In Russia, in un contesto di attenuazione della fase economica recessiva, la costruzione ha mostrato un profilo debole e con investimenti ancora in flessione, mentre in Ucraina, con il concretizzarsi di segnali tangibili di uscita dalla recessione e di stabilizzazione dell’economia, il livello degli investimenti, dopo un biennio di pesanti riduzioni, è rientrato in una fase di crescita, seppure modesta.

Le vendite di cemento del gruppo sono ammontate a 25,6 milioni di tonnellate, +0,3% rispetto all’esercizio 2015. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, pari a 11,9 milioni di metri cubi, hanno confermato i volumi dell’esercizio precedente. Il fatturato consolidato è aumentato di 0,3%, passando da 2.662 a 2.669 milioni. Le variazioni dei tassi di cambio, costituite dalla svalutazione di rublo russo, hryvnia ucraina, zloty polacco e dalla sostanziale stabilità del dollaro, hanno avuto un impatto complessivamente sfavorevole per 27 milioni; nessuna variazione significativa si è verificata nel perimetro di consolidamento. Pertanto, a cambi e perimetro costanti ci sarebbe stato un aumento del fatturato pari a 1,7%.

L’indebitamento finanziario netto a fine 2016 ammonta a 942 milioni, in diminuzione di 88 milioni rispetto ai 1.030 milioni di fine 2015. Il miglioramento della posizione finanziaria netta è stato realizzato grazie al flusso dell’attività operativa, dopo aver pagato 75 milioni destinati  al rinnovamento dello stabilimento produttivo di Maryneal, Texas. Da segnalare, inoltre, che tra le componenti passive dell’indebitamento netto è compreso il valore dell’opzione “cash settlement” abbinata al prestito obbligazionario convertibile in essere, per un importo pari a 105 milioni (48 milioni a fine 2015).

Italia
Nel quarto trimestre il PIL ha continuato a crescere ad un ritmo contenuto, dopo un’accelerazione realizzata nel trimestre estivo, con la ripresa sostenuta dall’espansione dei consumi e dall’incremento degli investimenti. L’attività industriale ha consolidato il ritmo di crescita, con un buon andamento nell’industria manifatturiera e nel commercio al dettaglio, mentre il valore aggiunto è lievemente peggiorato nel settore edilizio. Il clima di fiducia delle imprese, sebbene stazionario, si mantiene posizionato su livelli ciclicamente alti. Nella seconda parte dell’anno le esportazioni hanno ristagnato, risentendo della debolezza del commercio internazionale. La crescita del PIL, nel complesso del 2016, è stata confermata al +0,9%. Nel settore immobiliare si sono consolidati segnali di stabilizzazione, nonostante le più incerte prospettive nel comparto non residenziale, e gli investimenti in costruzioni hanno presentato, nell’insieme, un leggero segno positivo, più robusto solo nella riqualificazione degli immobili residenziali. I consumi interni di cemento, stimati in circa 18,7 milioni di tonnellate, hanno chiuso con un’ulteriore variazione negativa (-4,7% rispetto all’anno precedente), e questo rappresenta il decimo anno consecutivo di calo della domanda domestica (-60% rispetto al massimo storico del 2006). Le nostre quantità vendute di leganti idraulici e clinker sono risultate in diminuzione del 6,2%, penalizzate da una netta riduzione delle esportazioni. I prezzi di vendita non hanno presentato variazioni di rilievo nel confronto anno su anno. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato, l’andamento delle vendite è risultato in crescita (+8,2%), favorito dalla variazione positiva di perimetro conseguente all’aggregazione aziendale avvenuta nell’area di Milano metro, con prezzi allo stesso livello dell’esercizio precedente. Nel complesso il fatturato consolidato delle attività italiane si è attestato a 375 milioni, in diminuzione di 1,6% rispetto al 2015.

Europa Centrale
Lo sviluppo dell’economia in Germania, stimolato dal buon andamento occupazionale, dai miglioramenti del reddito disponibile e dalla crescente spesa pubblica, anche se in un contesto più incerto per le esportazioni, ha significato nel 2016 un ritmo di crescita del PIL leggermente più sostenuto (+1,7%) rispetto a quello dell’anno precedente. L’inflazione è risalita a fine anno (+0,9%), soprattutto per l’effetto indotto dai prezzi dei beni energetici e di alcuni alimentari. Il settore delle costruzioni ha manifestato una buona crescita complessiva ed in particolare nel settore residenziale, sostenuto anche dalla domanda conseguente all’elevata immigrazione netta. Le nostre consegne di leganti idraulici, grazie al ritmo più robusto del secondo semestre, hanno chiuso con un aumento del 3,4%, peraltro caratterizzate da prezzi medi tendenzialmente deboli. La domanda di oil-well cement, in flessione nel complesso dell’anno, ha comunque manifestato incoraggianti recuperi nell’ultimo trimestre. I volumi di produzione del settore calcestruzzo preconfezionato hanno registrato uno sviluppo abbastanza coerente (+1,6%), con prezzi in calo marginale. Il fatturato complessivo è così passato da 574 milioni nel 2015 a 572 milioni nel 2016 (-0,2%); a parità di perimetro il fatturato sarebbe aumentato di 0,6%.

In Lussemburgo e Paesi Bassi le quantità di cemento e clinker vendute, al lordo dei trasferimenti all’interno del gruppo, grazie al buon andamento nel mercato domestico ed al sostegno delle esportazioni, hanno permesso di realizzare una solida crescita (+8,2%) con ricavi medi unitari in lieve deterioramento. La produzione del settore calcestruzzo preconfezionato ha confermato i buoni livelli dell’anno precedente, in un contesto di prezzi favorevole. Il fatturato complessivo è stato pari a 176 milioni, rispetto a 169 milioni nell’esercizio precedente (+3,9%).

Europa Orientale
In Polonia, l’apertura commerciale e finanziaria con l’Europa, dove confluisce oltre il 75% delle merci esportate dal Paese, ed i forti legami di integrazione nella filiera produttiva con la Germania, hanno permesso uno sviluppo economico tra i più robusti e solidi nell’ambito europeo, con una media di crescita annuale superiore al 3% nell’ultimo decennio. Anche per l’anno 2016 la crescita del PIL è risultata coerente e stimata al +3,1%. Gli investimenti in costruzioni hanno mantenuto un andamento positivo ed il consumo di cemento nel paese è risultato in crescita. Le quantità di cemento vendute, in accelerazione nella seconda parte dell’anno, hanno segnato una robusta variazione favorevole (+11,9%), peraltro accompagnata da prezzi medi in valuta locale inferiori a quelli dell’anno precedente. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mostrato anch’essa una tendenza positiva, segnando un incremento del 6,6%, in uno scenario di prezzi migliori. Il fatturato, penalizzato dal deprezzamento dello zloty, è passato da 97 a 95 milioni (-1,8%); a parità di cambio la variazione di fatturato sarebbe stata +2,4%.

In Repubblica Ceca è proseguita la fase congiunturale favorevole, sostenuta dal buon andamento della domanda interna, degli investimenti e delle esportazioni nette. I consumi delle famiglie, in particolare, hanno beneficiato di solidi incrementi del reddito disponibile e disoccupazione ridotta a poco più del 4%. La crescita del PIL nell’anno appena concluso, è stimata a +2,5%, abbastanza in linea con quella (+4,5%) dell’anno precedente, una volta depurata dagli effetti eccezionali dei fondi europei per lo sviluppo infrastrutturale e la convergenza. Il livello degli investimenti in costruzioni si è mantenuto favorevole, grazie al rafforzamento degli investimenti privati. Le nostre vendite di cemento hanno superato del 4,4% i buoni risultati raggiunti nell’anno precedente, con prezzi medi di vendita espressi in valuta locale, in marginale flessione. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha realizzato livelli di produzione inferiori (-5,3%), ma ad un prezzo medio più elevato. I ricavi netti consolidati si sono quindi confermati a 136 milioni (+0,4%). Il rafforzamento della valuta locale ha inciso favorevolmente sul fatturato; a parità di cambio e di perimetro il giro d’affari sarebbe aumentato del 3,9%.

In Ucraina, si sono concretizzati più solidi segnali di stabilizzazione e di avvio verso un percorso di crescita. Con il sopire del conflitto, il progetto di trasformazione della realtà sociale ed economica del Paese, grazie alle riforme istituzionali avviate ed al sostegno finanziario internazionale, ha permesso l’uscita dalla violenta congiuntura recessiva del biennio precedente. I redditi disponibili, sebbene tra i più bassi in Europa, hanno manifestato una ripresa, così come gli indicatori di fiducia di consumatori ed investitori. Il tasso di inflazione è stato riportato su valori più sostenibili. In questo contesto, gli investimenti in costruzioni hanno presentato segnali di crescita, in discontinuità con i ragguardevoli cali del recente passato. Le quantità di cemento vendute dai nostri impianti industriali, in regolare andamento produttivo, sono risultate in progresso rispetto all’esercizio precedente (+4,0%), in una situazione di prezzi in valuta locale in forte risalita. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, per quanto poco significative, sono state anch’esse in espansione, con prezzi medi in valuta locale che hanno seguito l’inflazione. I ricavi di vendita si sono attestati a 80 milioni, rispetto a 70 milioni raggiunti nel 2015 (+14,3%). La traduzione del fatturato in euro è stata penalizzata dal continuo deprezzamento della valuta locale (effetto cambio sfavorevole di 13,2 milioni).

In Russia, il deciso miglioramento della produzione industriale, la ripresa della domanda interna e l’andamento favorevole delle esportazioni, avvantaggiate dalla debolezza del rublo, hanno irrobustito il quadro economico, che ha assimilato gli effetti causati dalle misure restrittive imposte e dal crollo del prezzo del petrolio. Il recente rafforzamento dei corsi petroliferi ha favorito il percorso di recupero e l’attenuazione della fase congiunturale recessiva. L’inflazione al consumo, in forte decelerazione, è stata ricondotta a fine anno a meno del 6%. Gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno mantenuto un profilo debole anche nel 2016, ma il deciso rallentamento del declino prefigura prospettive più favorevoli. I nostri volumi di vendita sono andati migliorando nella seconda parte dell’anno ed hanno chiuso l’intero periodo con una leggera flessione sull’anno precedente (-1,0%). I prezzi medi in valuta locale si sono mantenuti stabili. La categoria dei cementi “oil-well”, dedicati al settore estrattivo, grazie alla ripresa della domanda nell’ultimo trimestre, ha chiuso l’anno in crescita. I ricavi netti si sono attestati a 154 milioni, rispetto a 167 milioni del precedente esercizio (-7,4%). La svalutazione del rublo ha inciso negativamente sul fatturato per 13,8 milioni; a cambi costanti, i ricavi sarebbero aumentati di 0,9%.

Stati Uniti d’America
Nel terzo trimestre del 2016 il prodotto ha accelerato al 3,5%, principalmente grazie al contributo delle esportazioni nette, della variazione delle scorte ed alla sempre robusta espansione dei consumi privati, mentre gli investimenti hanno avuto tendenza a ristagnare. Per l’intero anno la crescita del PIL è attesa al +1,6%, un punto in meno rispetto all’anno precedente e la più bassa dal 2011. L’inflazione al consumo è lievemente risalita a fine anno, anche al netto dei prodotti alimentari ed energetici; di conseguenza le aspettative di un aumento dei tassi si sono accentuate ulteriormente. Gli investimenti in costruzioni hanno rallentato al +2,7%, con variazioni più robuste nel comparto commerciale e residenziale. Le vendite di leganti idraulici del gruppo, dopo il brillante avvio d’anno ed il calo evidente nei mesi estivi, per l’intero esercizio hanno confermato una leggera flessione (-1,7%), con debolezza più marcata della domanda in Texas, in particolare l’area di Houston, la cui economia è molto influenzata dall’andamento del prezzo del petrolio. Le consegne dei prodotti speciali “oil well”, sebbene ancora in contrazione nei 12 mesi, hanno evidenziato segnali di recupero verso l’inizio dell’inverno. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha sofferto sia per il meteo sfavorevole sia, di riflesso, per la crisi dell’industria estrattiva, chiudendo in diminuzione del 9,8% rispetto all’esercizio precedente. La dinamica dei prezzi di vendita in valuta locale è stata favorevole, dando luogo ad una variazione più evidente nel settore cemento rispetto al settore calcestruzzo preconfezionato. Il fatturato complessivo è passato da 1.109 a 1.118 milioni (+0,8%). L’andamento del dollaro ha favorito marginalmente il fatturato; a parità di cambio i ricavi sarebbero cresciuti di +0,6%.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
Lo sviluppo della domanda interna, favorita dai miglioramenti dell’occupazione, dalla crescita del reddito disponibile e dal solido flusso delle rimesse dall’estero, ha sostenuto l’economia del Paese, che ha continuato ad essere impegnata a far fronte a fenomeni esogeni quali il rallentamento del commercio internazionale e la caduta dei corsi delle materie prime, utilizzando la flessibilità del cambio come aggiustamento. Il Paese, a fine anno, ha risentito di condizioni finanziarie più tese che hanno determinato deflussi di capitali, registrando un sensibile deprezzamento della valuta ed un aumento dei tassi d’interesse. La crescita del PIL per il 2016 è stata rivista in riduzione ed è stimata al +2,1%. Le vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma hanno leggermente superato i volumi, già molto elevati, raggiunti nell’anno precedente, con prezzo medio in valuta locale in solido rafforzamento. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha sviluppato un profilo chiaramente più debole, ma con prezzi, sempre in valuta locale, visibilmente in crescita. Con riferimento al 100% della collegata, il fatturato si è attestato a 609 milioni (-2,7%). La perdita di valore del peso messicano ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro: a parità del tasso di cambio la variazione del fatturato sarebbe stata +14,2%. Nel mese di novembre è entrata in funzione la seconda linea della cementeria di Apazapan (Veracruz), che ne ha raddoppiato la capacità produttiva annuale da 1,3 a 2,6 milioni di tonnellate.

Dal punto di vista meteorologico l’ultimo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da condizioni climatiche normali per la stagione, senza particolari eccessi. Sulla base delle informazioni preliminari disponibili, prevediamo che il bilancio consolidato dell'esercizio 2016 si chiuda con un margine operativo lordo ricorrente intorno a 550 milioni di euro, quindi più favorevole rispetto alla stima già comunicata al mercato in occasione del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre.

Il Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato è previsto in data 30 marzo 2017.

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