Informazioni preliminari esercizio 2018
Vendite cemento: 27,9 milioni di tonnellate (+4,3%); vendite calcestruzzo preconfezionato: 11,8 milioni di metri cubi (-3,6%)
Fatturato consolidato pari a 2.873 milioni (2.806 milioni nel 2017), in aumento di 2,4% (+3,2% a cambi e perimetro costanti)
Dati consolidati | 2018 | 2017 | %18/17 | |
Cemento e clinker | m ton | 27,9 | 26,8 | 4,3% |
Calcestruzzo | m m3 | 11,8 | 12,3 | -3,6% |
Ricavi netti | €m | 2.873 | 2.806 | 2,4% |
Dic 2018 | Dic 2017 | Var. | ||
Indebitamento netto | €m | 891 | 863 | 28,0 |
Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei dati preliminari relativi all’esercizio appena trascorso.
Durante il 2018, i volumi di vendita realizzati dal gruppo hanno superato il livello raggiunto nell’anno precedente, principalmente grazie alle variazioni di perimetro in Italia e Germania ed ai progressi raggiunti in Repubblica Ceca, Polonia e Russia. Per contro l’esercizio ha chiuso con una flessione nelle consegne di cemento in Stati Uniti d’America, determinata da precipitazioni molto superiori alla norma, soprattutto nei mesi di settembre ed ottobre, nonché con un calo piuttosto evidente del nostro livello di attività in Ucraina.
L’attività economica internazionale ha continuato a mostrare, nel complesso, una buona tenuta, ma l’espansione, che è risultata meno omogenea, ha moderato la sua dinamica e si sono manifestati segnali di deterioramento ciclico in molte economie avanzate ed emergenti. Gli scambi commerciali internazionali hanno decelerato visibilmente rispetto all’anno precedente e sono continuate a peggiorare le prospettive delle relazioni e del commercio internazionale. In Stati Uniti d’America lo sviluppo dell’economia ha mantenuto una robusta crescita anche nella parte finale dell’anno, riflettendo buona capacità di tenuta dell’attività, grazie alla solidità del mercato del lavoro, al vigore della domanda interna e delle esportazioni, a consistenti utili societari e condizioni finanziarie favorevoli. In Europa, dal terzo trimestre, in particolare in Germania ed Italia, l’attività ha rallentato, sia per la più debole domanda estera sia per un deterioramento delle attese di sviluppo delle imprese. Nonostante questa evoluzione più debole rispetto alle aspettative, il vigore della domanda interna e la ripresa degli investimenti, coadiuvati anche dall’orientamento accomodante di politica monetaria, continuano a sostenere l’espansione, sebbene con prospettive di sviluppo riviste al ribasso. In Italia, dal trimestre estivo, si sono evidenziati segnali di interruzione della crescita, debolezza dell’attività produttiva ed indicazioni di un andamento di fondo piuttosto stazionario con possibili, ulteriori contrazioni. Tra le principali economie emergenti, i dati relativi alla crescita sono risultati più contrastanti: rallentamento in Cina, rafforzamento in Russia, quadro macroeconomico ancora fragile in Brasile, anche se con prospettive di accelerazione, per l’attenuarsi dell’impatto connesso all’incertezza politica e alle interruzioni provocate dallo sciopero dei trasportatori. I corsi petroliferi, pur molto volatili, hanno segnato a fine anno un significativo calo. Le condizioni finanziarie delle economie avanzate si mantengono accomodanti, mentre si confermano elevati i rischi per l’attività internazionale derivanti dalle incertezze sull’esito dei negoziati per un allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, da un possibile irrigidimento delle condizioni finanziarie globali più rapido del previsto e dagli scenari politici e geopolitici, inclusi i rischi derivanti dalle modalità con le quali avrà luogo la Brexit.
In Stati Uniti d’America gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno confermato la prosecuzione della fase di moderata espansione, con sviluppi nel settore residenziale ed una ripresa nel comparto pubblico. In Europa Centrale la crescita è risultata modesta, alquanto stazionaria in Italia, mentre l’attività edilizia ha riaffermato sviluppi positivi in Repubblica Ceca e Polonia ed una progressiva ripresa degli investimenti in Russia. In Ucraina si è invece registrata una netta contrazione dell’attività.
Le vendite di cemento del gruppo sono ammontate a 27,9 milioni di tonnellate, +4,3% rispetto all’esercizio 2017. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, attestate a 11,8 milioni di metri cubi, sono risultate inferiori rispetto ai volumi dell’esercizio precedente (-3,6%). Il fatturato consolidato è aumentato di 2,4%, passando da 2.806 a 2.873 milioni. Le variazioni dei tassi di cambio, costituite principalmente dalla svalutazione di dollaro, rublo russo e hryvnia ucraina e dalla rivalutazione della corona ceca, hanno avuto un impatto complessivamente sfavorevole di 74 milioni. Il perimetro di consolidamento è variato in aumento in Italia (ex-Cementizillo) e in Germania per l’inclusione di Seibel & Söhne dal mese di maggio; pertanto, a cambi e perimetro costanti ci sarebbe stato un aumento del fatturato pari a 3,2%.
L’indebitamento finanziario netto a fine 2018 ammonta a 891 milioni, in aumento di 28 milioni rispetto a 863 milioni di fine 2017. Il limitato peggioramento della posizione finanziaria netta rispetto al livello di fine esercizio 2017 è stato realizzato grazie al flusso dell’attività operativa, nonostante un impatto di 44 milioni per l’acquisizione di Seibel & Söhne in Germania, di 161 milioni per l’acquisizione del 50% dell’impresa Brennand Cimentos in Brasile, ed altri 31 milioni per investimenti di espansione, in buona parte relativi alla cosiddetta fase 2 della nuova linea produttiva a Maryneal (Texas) e al rifacimento dell’impianto di filtrazione a Cape Girardeau (Missouri). Da segnalare, inoltre, la conclusione del programma di acquisto azioni proprie intrapreso a fine settembre, che ha interessato il 4,23% del capitale sociale ordinario per un esborso di 118 milioni.
Italia
Nel trimestre estivo il PIL è diminuito di 0,1% sul periodo precedente. L’espansione dell’attività economica, in atto da oltre un triennio, si è interrotta a seguito della flessione della domanda interna e degli investimenti, in particolare in beni strumentali. L’andamento delle esportazioni si è mantenuto positivo, anche se il rallentamento del commercio internazionale ha naturalmente influenzato le valutazioni prospettiche delle imprese sugli ordinativi esteri. Gli indicatori congiunturali prefigurano una ulteriore contrazione della produzione industriale ed una diminuzione degli indici di fiducia delle imprese negli ultimi mesi dell’anno. La crescita del PIL, per l’intero 2018, viene stimata al 1,0%, in riduzione sensibile rispetto all’anno precedente. La ripresa del mercato immobiliare rimane debole e nel settore delle costruzioni sono emersi segnali di minore ottimismo circa l’evoluzione della domanda e dell’occupazione. Stimiamo che i consumi interni di cemento si siano praticamente mantenuti al livello raggiunto nell’anno precedente.
Le nostre quantità vendute di leganti idraulici e clinker sono risultate in aumento del 13,3%, principalmente grazie al contributo aggiuntivo delle spedizioni riferite agli stabilimenti ex-Cementizillo (consolidamento integrale dal secondo semestre 2017), alla crescita dei volumi destinati all’esportazione oltre oceano ed alle vendite di clinker. I prezzi medi, in un contesto di mercato più stabile, hanno confermato le attese di adeguamento verso l’alto. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha consuntivato un livello di produzione visibilmente inferiore rispetto all’anno precedente, essenzialmente figlio del recente processo di ristrutturazione e razionalizzazione produttiva che ha comportato, tra l’altro, la riduzione del numero di centrali gestite direttamente; per contro i prezzi di vendita sono migliorati. Nel complesso il fatturato consolidato delle attività italiane si è attestato a 460 milioni, in aumento di 7,5% rispetto al 2017; a parità di perimetro il fatturato sarebbe diminuito di 0,9%.
Europa Centrale
In Germania il ciclo economico, entrato nel sesto anno di espansione, stabilmente sostenuto dalla solida domanda interna, da un mercato del lavoro prossimo alla piena occupazione e da ampia capacità di spesa pubblica, nel secondo semestre ha subito un rallentamento piuttosto evidente e superiore alle attese. La debolezza della domanda estera oltre a fattori in parte temporanei, correlati ad uno stallo nella produzione ed immatricolazione di autoveicoli, hanno avuto un impatto pronunciato, causando un rallentamento della produzione industriale dal terzo trimestre. L’inflazione si mantiene moderata (1,7% a dicembre). La crescita del PIL, che nel terzo trimestre ha chiuso con un leggero segno negativo, per l’intero anno è stimata al 1,9%. Il settore delle costruzioni, dopo un avvio d’anno piuttosto dinamico, ha successivamente rallentato, ma ha comunque chiuso l’esercizio in positivo.
Le nostre consegne di leganti idraulici, grazie alla variazione di perimetro conseguente all’acquisizione Seibel & Söhne, le cui attività sono comprese nell’area di consolidamento dal mese di maggio, favorite da una domanda per i cosiddetti cementi “oil-well” in vivace rafforzamento, hanno realizzato una buona crescita, con prezzi medi in miglioramento. I volumi di produzione del settore calcestruzzo preconfezionato, piuttosto deboli nel primo semestre, grazie ad una certa ripresa nella seconda parte dell’anno hanno chiuso il periodo in marginale calo, ma con prezzi in recupero. Il fatturato complessivo è così passato da 588 milioni nel 2017 a 633 milioni nel 2018 (+7,6%); a parità di perimetro il fatturato sarebbe aumentato di 4,7%.
In Lussemburgo e Paesi Bassi le quantità di cemento e clinker vendute, al lordo dei trasferimenti all’interno del gruppo e comprese le esportazioni, hanno mantenuto anche nel secondo semestre uno sviluppo delle consegne inferiore rispetto al livello dell’anno precedente, chiudendo l’anno in flessione, con ricavi medi unitari in lieve miglioramento. Il settore calcestruzzo preconfezionato ha invece registrato volumi decisamente in ripresa (+11,1%) e prezzi anch’essi in miglioramento. Il fatturato complessivo è stato pari a 197 milioni, rispetto a 187 milioni nell’esercizio precedente (+5,5%).
Europa Orientale
In Polonia, la crescita del PIL, dopo aver superato il 5% nel primo semestre, è stimata chiudere al +4,4% per l’intero anno 2018, prolungando nuovamente il favorevole ciclo congiunturale, riaffermatosi tra i più rapidi e performanti in ambito europeo. Il consolidamento della ripresa ha continuato ad essere sostenuto dalla domanda interna, trainata dalla crescita del reddito disponibile, disoccupazione ai minimi storici, crescente spesa sociale e ampio utilizzo dei fondi strutturali europei per gli investimenti. Il repentino afflusso di lavoratori stranieri, perlopiù temporanei, ha contribuito a mitigare i problemi legati alla scarsità di manodopera, senza impatto rilevante sull’inflazione, stabilizzata intorno al 2%. Il livello degli investimenti in costruzioni, in particolare quelli pubblici, si è confermato favorevole.
Le quantità di cemento vendute dal gruppo, grazie allo sviluppo più vivace nel secondo semestre, hanno fatto segnare una robusta ripresa (+6,5%), accompagnata da prezzi medi, in valuta locale, in rafforzamento. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha realizzato un avanzamento ancora più sensibile (+11,0%), con prezzi anch’essi in miglioramento. Il fatturato è passato da 97 a 111 milioni (+14,8%); a parità di cambio la variazione del fatturato sarebbe stata del +15,0%.
In Repubblica Ceca, la crescita del PIL è attesa ancora ad un livello molto soddisfacente (+3,1%), sebbene in rallentamento rispetto all’anno precedente. La domanda interna e la ripresa degli investimenti, principalmente pubblici cofinanziati dalla Unione Europea, continuano a sostenere lo sviluppo, mentre il rallentamento della domanda estera ha comportato un contributo negativo delle esportazioni nette. Il tasso di disoccupazione nel Paese (2,4% a dicembre) si è confermato come il più basso in Europa, mentre l’inflazione si è stabilizzata al 2,3%. Il livello degli investimenti in costruzioni si è mantenuto favorevole.
Le nostre vendite di cemento, dopo un avvio d’anno meno brillante, hanno successivamente accelerato, chiudendo l’esercizio in robusta crescita (+9,6%), con prezzi medi di vendita espressi in valuta locale in marginale miglioramento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha realizzato livelli di produzione favorevoli (+5,6%), ad un prezzo medio in miglioramento. I ricavi netti consolidati si sono quindi attestati a 165 milioni (+11,2%). Il rafforzamento della valuta locale ha inciso favorevolmente sul fatturato; a parità di cambio il giro d’affari sarebbe aumentato di 9,0%.
In Ucraina, stimiamo una crescita del PIL del 3,5%, in miglioramento sull’anno precedente ma non ancora sufficiente per recuperare quanto perso durante la precedente crisi. Il tasso di inflazione, sebbene in lieve riduzione, è rimasto elevato (+10,9%). Gli sforzi per costruire un contesto economico più dinamico, aperto e competitivo, fortemente supportato dalla comunità internazionale, continuano ad essere condizionati dai ritardi e dalle difficoltà di applicazione delle riforme. La mancanza di vigore dell’economia scoraggia gli investimenti e il disagio sociale nel paese ha, tra l’altro, indotto un numero consistente di cittadini a cercare lavoro nei paesi limitrofi. In questa situazione gli investimenti nel settore delle costruzioni si sono indeboliti e si è ridotto il consumo di cemento nel Paese.
Le quantità di cemento vendute, nonostante i segnali di risveglio nei mesi estivi e qualche effettivo recupero nei mesi invernali, hanno chiuso con una riduzione a doppia cifra percentuale (-11,8%) rispetto ai livelli raggiunti nello scorso esercizio, con prezzi in valuta locale che, sempre trainati dall’inflazione, sono risultati in notevole rialzo. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato hanno invece mantenuto una vivace espansione, con prezzi medi in valuta locale in sensibile aumento. I ricavi di vendita si sono attestati a 88 milioni, rispetto a 95 milioni raggiunti nel 2017 (-6,6%). La traduzione del fatturato in euro è stata penalizzata dal deprezzamento della valuta locale (effetto cambio sfavorevole di 6,1 milioni).
In Russia, la moderata ripresa, dopo il biennio recessivo del 2015-16, è proseguita anche nell’anno in corso, sostenuta dall’aumento dei redditi disponibili e dalla crescita della domanda interna. Le migliorate condizioni di accesso al credito hanno inoltre favorito gli investimenti. La crescita del PIL per l’intero 2018, in miglioramento sull’anno precedente, è attesa a +1,7% e l’inflazione, in rallentamento, al 2,8%. L’intensità della ripresa rimane comunque frenata dalle incertezze geopolitiche, dalle ancora carenti riforme strutturali e dall’impatto delle sanzioni internazionali. Le esportazioni si sono mantenute robuste mentre le importazioni hanno rapidamente decelerato a causa della debolezza del rublo.
I nostri volumi di vendita, grazie ad uno sviluppo più robusto nella seconda parte dell’anno, nonostante un andamento piuttosto debole dei cementi speciali “oil-well”, hanno chiuso l’intero periodo con una variazione favorevole sull’anno precedente (+5,4%) e prezzi medi in valuta locale in crescita. I ricavi netti si sono attestati a 186 milioni, rispetto a 184 milioni del precedente esercizio (+0,6%). L’indebolimento del rublo ha inciso sfavorevolmente sul fatturato per 22,8 milioni; a cambi costanti, i ricavi sarebbero aumentati di 13,0%.
Stati Uniti d’America
La crescita del prodotto, anche nella parte finale dell’anno, ha mantenuto uno sviluppo consistente, assistito dalla stabile espansione dei consumi e da ulteriori progressi nel mercato del lavoro, in un contesto economico che ha iniziato a beneficiare della riduzione delle imposte e della crescente spesa pubblica. La crescita del PIL per il 2018 è prevista al 2,9%, superiore all’anno precedente, mentre l’inflazione a fine anno si è collocata al 1,9%. La FED nella riunione del 19 dicembre scorso ha alzato i tassi di riferimento, mentre, in prospettiva, le aspettative prefigurano un più graduale inasprimento monetario. Gli investimenti in costruzioni hanno confermato una moderata crescita (+1,4%), con variazioni positive nel comparto residenziale e nelle infrastrutture, e qualche contrazione nel commerciale.
Le vendite di leganti idraulici del gruppo, nel corso del 2018 sono state assai condizionate da condizioni del clima particolarmente avverse: freddo intenso nel primo trimestre e livelli di piovosità mai raggiunti prima nel terzo trimestre, settembre in particolare. Pertanto, anche se le consegne dell’ultimo trimestre hanno fornito qualche indicazione di recupero, l’intero esercizio ha chiuso con volumi inferiori all’anno precedente e prezzi di vendita, in valuta locale, che hanno realizzato una variazione favorevole di qualche punto percentuale. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha chiuso in marginale recupero (+0,3%) rispetto all’esercizio precedente, con prezzi, anch’essi, in ripresa. Il fatturato complessivo si è attestato a 1.070 milioni (-3,7%). L’andamento del dollaro, in particolare nella prima parte dell’anno, ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; a parità di cambio i ricavi sarebbero cresciuti di +0,7%.
Messico (valutazione al patrimonio netto)
Le incertezze collegate alle elezioni ed alle prospettive delle relazioni con gli Stati Uniti d’America hanno condizionato lo sviluppo dell’attività economica del paese, in particolare gli investimenti privati, ma il quadro congiunturale si è confermato nel complesso favorevole, grazie alla stabile crescita dei consumi e delle esportazioni. I rischi di modifiche sostanziali ai rapporti commerciali con gli Stati Uniti si sono attenuati con la firma del nuovo trattato commerciale tra USA, Messico e Canada. La crescita del PIL per l’intero anno è attesa al 2,2%, in lieve avanzamento sull’anno precedente, mentre l’inflazione si è ulteriormente ridotta, stabilizzandosi al di sotto del 5%.
Le vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma, dopo un primo semestre condizionato dal clima elettorale, nella seconda parte dell’anno, in un contesto economico e sociale più sereno, hanno tendenzialmente recuperato. L’intero esercizio ha chiuso con volumi inferiori all’anno precedente e prezzi di vendita, in valuta locale, in aumento di qualche punto percentuale. La produzione di calcestruzzo preconfezionato si è fermata a livelli visibilmente più deboli, ma con prezzi, sempre in valuta locale, in robusto progresso. Con riferimento al 100% della collegata, il fatturato è stimato a poco più di 620 milioni e quindi in flessione di circa il 9% sull’esercizio precedente. La perdita di valore del peso messicano ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro: a parità del tasso di cambio la variazione del fatturato sarebbe stata circa -3,0%.
Previsione 2018
L’ultimo trimestre dell’anno, grazie anche a condizioni climatiche abbastanza favorevoli per la stagione, ha chiuso con vendite superiori a quelle del quarto trimestre 2017 in tutte le aree geografiche di presenza. Sulla base delle informazioni preliminari disponibili, prevediamo che il bilancio consolidato dell'esercizio 2018 si chiuda con un margine operativo lordo ricorrente di circa 570 milioni di euro, sostanzialmente conforme alle previsioni comunicate al mercato insieme alle informazioni sull’andamento gestionale al 30 settembre.
Il Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato è previsto in data 28 marzo 2019.
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Indicatori alternativi di performance
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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
Casale Monferrato, 7 Febbraio 2019
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