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10 novembre 2015

Risultati al 30 settembre 2015

Fatturato pari a 1.998,1 milioni (nel 2014: 1.898,7 milioni); margine operativo lordo di 352,1 milioni (nel 2014: 302,5 milioni)

Volumi di vendita in rallentamento durante il periodo estivo; nei nove mesi leggera variazione positiva per il settore cemento (+1,3%), in ritardo il settore calcestruzzo preconfezionato (-2,3%)

Buona intonazione della domanda in Stati Uniti, contesto recessivo in Ucraina ed in Russia, sottotono le consegne in Europa Centrale, in Italia consumo di cemento ancora in diminuzione

Andamento economico molto soddisfacente in Stati Uniti e favorevole in Polonia e Repubblica Ceca; risultati chiaramente inferiori in Russia ed Ucraina, penalizzati dalla svalutazione delle monete locali

Confermata per l’anno 2015 la previsione di un margine operativo lordo ricorrente in miglioramento rispetto all’esercizio precedente ed in valore assoluto pari a circa 450 milioni (nel 2014: 405 milioni)

Dati consolidati

              Gen-Set 15       Gen-Set 14       % 15/14
Vendite di cemento       m ton       19,2       19,0       +1,3
Vendite di calcestruzzo       m m3       8,9       9,1       -2,3
Ricavi netti       €m       1.998,1       1.898,7       +5,2
Margine Operativo Lordo       €m       352,1       302,5       +16,4
Utile netto (perdita)       €m       120,3       55,4       n.s.
Utile netto (perdita) degli azionisti       €m       117,6       51,4       n.s.
                Set 15       Dic 14       Var.
Indebitamento netto       €m       1.073,9       1.062,7       (11,2)


Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015.

Le prospettive di crescita globale per l’anno in corso sono state riviste al ribasso a causa dell’esposizione, più intensa del previsto, al rallentamento dell’economia cinese, il cui percorso di rientro dagli alti livelli di investimento e di indebitamento ha influenzato ed inciso negativamente sui corsi delle materie prime e sulla dinamica del commercio internazionale. Nei paesi maturi l’economia ha continuato ad espandersi, sia pure con differente intensità: in Stati Uniti d’America il PIL ha accelerato più delle attese nel secondo trimestre e la crescita è proseguita nel terzo trimestre, ad un ritmo più contenuto, trainata dai consumi interni; nella zona Euro l’attività economica è avanzata nei mesi estivi in linea con le attese, sospinta dall’interscambio con l’estero, ovvero una decisa accelerazione delle esportazioni ed un contestuale rallentamento delle importazioni, con lo stimolo derivante dai consumi in parte compensato dalla diminuzione degli investimenti, in particolare quelli in costruzioni. Guardando alle maggiori economie, il PIL è cresciuto in maniera pressoché analoga nel secondo e nel terzo trimestre in Italia (+0,3%) ed in Germania (+0,4%), mentre ha ristagnato in Francia.

Nel secondo trimestre e nei mesi successivi, il quadro macroeconomico delle economie emergenti è stato dominato dal rallentamento della Cina, che ha indebolito i corsi internazionali delle materie prime, con ricadute negative sulla crescita dei maggiori esportatori; in Brasile e Russia si sono intensificate le spinte recessive, ed il clima di fiducia si è deteriorato. Gli analisti più accreditati, nella valutazione del percorso di transizione dell’economia cinese verso un modello di sviluppo più bilanciato, hanno preso atto della crescente discrepanza tra i dati della contabilità nazionale e le informazioni desumibili dagli indicatori correlati alla dinamica del PIL e calcolato che la crescita effettiva possa essere stata inferiore di oltre due punti percentuali rispetto ai dati della contabilità nazionale. Il commercio mondiale, dopo il brusco calo osservato nel primo trimestre ed il ristagno nel secondo, ha continuato a deludere le attese nei mesi estivi. I corsi petroliferi sono tornati ad indebolirsi ed i contratti futures anticipano un recupero molto contenuto dei prezzi nell’arco dei prossimi dodici mesi. L’inflazione al consumo, nelle economie avanzate, ha oscillato attorno allo zero, risentendo della debolezza dei prezzi delle materie prime; per contro è risultata elevata in Russia e Brasile, anche per la debolezza della valuta locale. Le politiche monetarie sono rimaste fortemente espansive nei paesi avanzati e più accomodanti in Cina, India e Russia. La volatilità sui mercati finanziari e valutari internazionali, ridottasi in luglio dopo il raggiungimento dell’accordo tra la Grecia ed i leader europei, è rapidamente risalita dalla metà di agosto, con il diffondersi dei timori di un brusco rallentamento in Cina e delle sue possibili ripercussioni sul resto del mondo.

Durante il terzo trimestre del 2015, il settore delle costruzioni ha espresso un ritmo di crescita soddisfacente in Stati Uniti, Polonia, Repubblica Ceca ed è rimasto stabile in Lussemburgo. Per contro abbiamo assistito ad un rallentamento in Russia e maggiori difficoltà in Italia e Germania. Nel periodo gennaio-settembre 2015, le vendite di cemento e clinker del gruppo si sono attestate a 19,2 milioni di tonnellate con un incremento del 1,3% rispetto al precedente esercizio. Variazioni favorevoli sono state registrate in Stati Uniti d’America, Polonia, Russia (esclusivamente grazie all’apporto della cementeria di Korkino) e Repubblica Ceca, mentre in Europa Centrale il mercato è rimasto sottotono ed in Italia una certa ripresa dell’export non ha compensato la debolezza del mercato domestico, tornato a livelli molto deboli durante il terzo trimestre. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato, pari a 8,9 milioni di metri cubi, sono diminuite del 2,3% rispetto ai primi nove mesi del 2014, con la conferma di una maggior produzione in Paesi Bassi, Lussemburgo, Polonia, Repubblica Ceca ed un lieve segno positivo in Italia; per contro si è consolidata la flessione in Germania ed in Stati Uniti.

L’evoluzione dei prezzi del cemento nei primi nove mesi, espressi in valuta locale, è stata chiaramente in aumento in Stati Uniti ed in Ucraina (effetto inflazione); modeste variazioni si sono verificate in Germania (favorevoli) ed in Lussemburgo, Repubblica Ceca e Russia (sfavorevoli). In Polonia ed in Italia la diminuzione di prezzo è stata invece più accentuata. I prezzi del calcestruzzo preconfezionato hanno consuntivato una brillante progressione in Stati Uniti ed una lieve crescita in Repubblica Ceca; modeste, ma negative, le variazioni in Italia, Germania, Polonia e Paesi Bassi; più pesante l’evoluzione in Lussemburgo I costi di produzione hanno continuato a beneficiare di un andamento piuttosto favorevole dei combustibili e dell’energia elettrica. L’utilizzo della capacità produttiva in Stati Uniti, Polonia e Repubblica Ceca è risultato superiore a quello dell’esercizio precedente, comportando una minore incidenza dei costi fissi per unità di prodotto, per contro in Russia ed Europa Centrale, l’incidenza è aumentata.

Il fatturato consolidato è aumentato del 5,2%, passando da 1.898,7 a 1.998,1 milioni, ed il margine operativo lordo è stato di 352,1 milioni (+49,5 milioni ovvero +16,4%). Il dato dei primi nove mesi del 2015 è stato penalizzato da costi non ricorrenti netti per 3,2 milioni (erano 4,6 milioni nello stesso periodo del 2014); al netto delle voci non ricorrenti, l’aumento del margine operativo lordo sarebbe stato di 48,1 milioni (+15,6%). La redditività caratteristica ricorrente è passata così dal 16,2% al 17,8%. Le variazioni nei tassi di cambio hanno avuto un effetto netto positivo grazie al rafforzamento del dollaro, parzialmente controbilanciato dalle perdite di valore del rublo russo e della hryvnia ucraina. A perimetro e cambi costanti, il fatturato avrebbe presentato un aumento di 0,5%, mentre il margine operativo lordo sarebbe migliorato del 8,7%. Dopo ammortamenti e svalutazioni per 145,2 milioni (166,5 milioni nei primi nove mesi del 2014, compresi 30,9 milioni riferiti all’avviamento in Ucraina), il risultato operativo è stato pari a 206,9 milioni (136,1 milioni nel 2014). Gli oneri finanziari netti sono passati da 50,7 a 83,7 milioni, di cui 28,3 milioni riferiti a voci senza manifestazione monetaria. Il risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto è stato pari a 50,0 milioni (36,2 milioni nello stesso periodo del 2014) e le plusvalenze da realizzo partecipazioni sono ammontate a 5,7 milioni (0,1 milioni nel 2014). Per effetto di quanto esposto, l’utile ante imposte dei primi nove mesi si è attestato a 178,9 milioni contro 121,8 milioni a settembre 2014. Il conto economico ha chiuso con un utile del periodo pari a 120,3 milioni, di cui 117,6 milioni attribuibili agli azionisti della società (51,4 milioni nel 2014).

Il flusso di cassa del periodo ha raggiunto i 265,5 milioni (221,8 milioni il corrispondente valore nel 2014). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2015 ammonta a 1.073,9 milioni, in aumento di 11,2 milioni rispetto al dicembre 2014. Nei nove mesi il gruppo ha effettuato investimenti in immobilizzazioni tecniche per complessivi 225,7 milioni, di cui 125,5 milioni per progetti di espansione, riferiti quasi totalmente alla nuova linea produttiva di Maryneal (TX). Il patrimonio netto a fine settembre 2015, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ammonta a 2.552,8 milioni, contro i 2.362,1 milioni del 31 dicembre 2014; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto pari a 0,42 (era 0,45 a fine 2014).

Italia
L’andamento delle nostre vendite di leganti idraulici e clinker, inclusa la quota destinata all’esportazione, ha segnato un calo del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il maggiore contributo delle vendite export ha permesso di attenuare le diminuzioni sul mercato domestico, in parte dovute alla riduzione del perimetro di attività, che non comprende più la regione Nord Est. I prezzi di vendita medi, sebbene durante i mesi estivi la tendenza si sia invertita, hanno presentato una flessione pari al 6,0%, caratterizzato da un maggior peso delle esportazioni. I volumi di vendita ed i prezzi del calcestruzzo preconfezionato sono risultati stabili rispetto a settembre 2014. Sul fronte dei costi, i combustibili hanno avuto un andamento favorevole che ha compensato l’incremento dell’energia elettrica. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato si sono ancora manifestate, inaspettatamente, alcune gravi situazioni di insolvenza, che hanno comportato perdite su crediti pari a 5,6 milioni (rispetto a 2,9 milioni del 2014). Il fatturato complessivo delle attività italiane è passato da 294,7 a 282,8 milioni (-4,0%), ed il margine operativo lordo si è confermato in territorio negativo, ovvero -19,7 milioni rispetto a -9,0 milioni del 2014. Occorre tuttavia ricordare che il risultato 2015 comprende da un lato proventi non ricorrenti per 5,6 milioni costituiti dal rilascio parziale del fondo rischi antitrust, e dall’altro costi non ricorrenti per smontaggio e trasferimento di macchinari pari a 1,8 milioni, oneri di ristrutturazione per 1,5 milioni ed accantonamenti al fondo controversie legali per 0,3 milioni (rispetto a proventi netti non ricorrenti pari a 3,4 milioni nel 2014). Al netto degli effetti non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato una variazione sfavorevole di 9,2 milioni. Per completezza d’informazione si rammenta che nell’esercizio precedente erano stati realizzati altri ricavi operativi per 4,6 milioni derivanti dallo scambio di quote emissione CO2.
Nel mese di settembre è stata presentata a SACCI SpA una offerta vincolante per l’acquisizione del ramo d’azienda costituito dalle attività cemento e calcestruzzo preconfezionato, nell’ambito del piano concordatario di SACCI stessa. In ottobre il Tribunale di Roma ha dichiarato l’ammissibilità della domanda di concordato preventivo presentata da SACCI; l’offerta vincolante formulata da Buzzi Unicem è parte integrante del piano, che sarà sottoposto al voto dei creditori nell’udienza del 18 gennaio 2016.

Europa Centrale
In Germania, nei primi nove mesi dell’anno le nostre attività nel settore cemento hanno realizzato quantità vendute in diminuzione del 4,9% rispetto al corrispondente periodo del 2014, con prezzi invariati (+0,2%). La riduzione delle vendite è dovuta al confronto particolarmente sfidante con i brillanti risultati ottenuti nei primi mesi del 2014 ed anche al profilo più debole della domanda di cementi oil-well. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una riduzione della produzione più marcata (-8,4%), con prezzi in marginale flessione (-1,6%). Il fatturato totale si è attestato a 429,8 milioni (466,3 milioni nel 2014), in riduzione del 7,8%, ed il margine operativo lordo è passato da 52,7 a 52,6 milioni. Occorre tuttavia ricordare che il dato 2014 comprendeva oneri non ricorrenti pari a 3,4 milioni. Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato una riduzione di 4,0 milioni (-7,1%). Tra i costi della produzione, da segnalare il favorevole andamento dei combustibili (-8,0%) e dell’energia elettrica (-17,2%). Nel periodo sono stati sostenuti altri costi operativi per 2,6 milioni riferiti all’acquisto infragruppo di quote emissioni CO2 (nulla nel 2014).

In Lussemburgo, nel periodo in esame, le nostre vendite di cemento e clinker, al lordo dei trasferimenti all’interno del gruppo, sono risultate in diminuzione del 4,8%, rispecchiando ancora il difficile confronto con i buoni risultati ottenuti ad inizio 2014 ed il rallentamento della componente esportazioni verso i paesi limitrofi. I ricavi medi unitari sono rimasti quasi invariati (-0,6%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha ottenuto una buona ripresa della produzione (+19,0%), in un contesto di prezzi deboli. Il fatturato complessivo è risultato pari a 77,2 milioni, in riduzione del 4,4% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente (80,7 milioni); il margine operativo lordo è passato da 13,0 a 11,6 milioni (-11,2%). Riguardo i costi di produzione, i fattori energetici hanno avuto un andamento favorevole sia per quanto riguarda l’energia elettrica (-12,7%) sia i combustibili (-7,2%). Nel periodo sono stati realizzati altri ricavi operativi per 0,5 milioni derivanti dalla vendita infragruppo e scambio di quote emissione CO2, stimate in eccesso rispetto ai volumi di produzione (nulla nel 2014).

Nei Paesi Bassi, le quantità di calcestruzzo preconfezionato vendute sono risultate pari a 0,5 milioni di metri cubi (+19,4% rispetto allo stesso periodo del 2014), con ricavi pari a 48,5 milioni, in crescita rispetto a 42,7 milioni del 2014, ed un margine operativo lordo che, anche grazie agli sforzi messi in atto dalla direzione per riportare in equilibrio l’azienda, è finalmente rientrato in territorio positivo, da -0,7 milioni dell’anno precedente a +1,6 milioni. Occorre tuttavia ricordare che il risultato 2015 comprende spese di ristrutturazione per 0,5 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato un aumento di 2,7 milioni.

Europa Orientale
In Polonia, nel terzo trimestre l’attività commerciale ha avuto svolgimento regolare: le quantità di cemento vendute nei primi nove mesi hanno mostrato una variazione positiva del 23,9%. Peraltro è poco significativo il confronto con l’anno precedente, caratterizzato da alcune difficoltà di applicazione del nuovo listino prezzi. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, grazie ad un terzo trimestre in buona ripresa, ha realizzato un aumento del +7,1% sull’anno precedente. Il livello medio dei prezzi in valuta locale è risultato inferiore per il cemento (-12,0%) ed in marginale flessione nel settore del calcestruzzo preconfezionato (-1,1%). Il fatturato, poco influenzato da variazioni nel tasso di cambio, è passato da 68,1 a 76,2 milioni (+11,9%) ed il margine operativo lordo ricorrente da 15,5 a 20,3 milioni (+31,1%). Al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente di +11,4% e di +30,6%. Per quanto riguarda i principali costi operativi, da segnalare l’incremento dell’energia elettrica (+5,5%) e l’andamento favorevole dei combustibili (-15,1%). Nel periodo sono stati realizzati altri ricavi operativi per 1,1 milioni derivanti dalla vendita infragruppo e scambio di quote emissione CO2 stimate in eccesso rispetto ai volumi di produzione (nulla nel 2014).

In Repubblica Ceca, le nostre vendite di leganti idraulici hanno di poco migliorato i peraltro buoni livelli ottenuti nello stesso periodo dell’anno precedente, realizzando un incremento del 3,2%, con prezzi medi di vendita, espressi in valuta locale, in marginale flessione (-0,7%). Il mercato del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, grazie a un terzo trimestre in continua ripresa, ha presentato un andamento ugualmente positivo dei volumi (+2,5%), con prezzi in crescita (+2,7%). Il fatturato complessivo, poco influenzato dall’effetto cambio, è passato da 100,1 a 100,8 milioni (+0,8%), ed il margine operativo lordo è aumentato di 5,4 milioni passando da 19,2 a 24,7 milioni (+28,3%). Al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente di +0,3% e di +27,6%. Tra i costi di esercizio in valuta locale, da segnalare l’andamento favorevole dei combustibili (-12,7%) e dell’energia elettrica (-6,1%). Nel periodo sono stati realizzati altri ricavi operativi per 0,9 milioni derivanti dalla vendita infragruppo e scambio di quote emissione CO2 stimate in eccesso rispetto ai volumi di produzione (nulla nel 2014).

In Ucraina, nei primi nove mesi le vendite di cemento sono risultate in flessione del 4,0%, in uno scenario di prezzi medi superiori al 2014 (+19,8% in valuta locale). Il fatturato è passato da 71,9 a 52,4 milioni (-27,2%), mentre il margine operativo lordo è stato di 4,3 milioni rispetto a 11,8 milioni nell’esercizio precedente. L’importante svalutazione della hryvnia ha fortemente penalizzato la traduzione dei risultati in euro: a parità di cambi la variazione di fatturato sarebbe stata positiva (+15,4%) e il margine operativo lordo ricorrente avrebbe mostrato un decremento pari a 5,0 milioni. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, l’impennata dei combustibili (+57,7%) e dell’energia elettrica (aumento del 38,7%).

In Russia, le quantità vendute nei primi nove mesi dell’anno, che hanno beneficiato dell’apporto della cementeria di Korkino, sono risultate superiori del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2014; a parità di perimetro i volumi venduti sarebbero stati inferiori del 15,9%. La categoria dei cementi “oil-well” dedicati al settore estrattivo ha continuato a mostrare una buona tenuta. I prezzi di vendita in valuta locale si sono confermati in linea (-0,7%), tenendo presente che il prezzo medio di vendita dei prodotti consegnati dalla cementeria di Korkino è posizionato su una fascia più bassa rispetto alla cementeria di Suchoi Log. Il fatturato è passato da 176,2 milioni nel 2014 a 136,2 milioni (-22,7%) mentre il margine operativo lordo si è attestato a 40,5 milioni contro i 64,8 milioni dell’esercizio precedente, in diminuzione del 37,5%. Tale dato comprende oneri non ricorrenti pari a 0,7 milioni (erano 4,2 milioni nel 2014). La svalutazione del rublo ha avuto un impatto fortemente sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, di perimetro e delle poste non ricorrenti, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente del -7,4% e di -21,4%. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, la stabilità dei combustibili (-0,7%) e l’evoluzione favorevole dell’energia elettrica (-5,6%).

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di cemento nei primi nove mesi dell’anno, nonostante il meteo sfavorevole da marzo a maggio, particolarmente in Texas, ed il calo significativo nelle consegne di “oil-well” cement, sono risultate superiori del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2014, grazie alla buona intonazione delle regioni del Midwest. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente nel Sud-Ovest, si è ridotta (-4,5%) rispetto a quella dell’anno precedente. L’andamento dei prezzi medi in valuta locale ha continuato ad essere favorevole sia per il cemento (+8,3%), sia per il calcestruzzo preconfezionato (+10,7%). Il fatturato complessivo è passato da 619,0 a 823,5 milioni ed il margine operativo lordo da 135,2 a 216,2 milioni di euro (+60,0%), compresi 3,9 milioni di oneri non ricorrenti. L’effetto cambio ha comportato un impatto molto positivo, pari a 146,2 milioni sui ricavi netti e 38,4 milioni sul margine operativo lordo. Il livello di attività delle fabbriche ha continuato ad essere generalmente elevato, favorendo l’assorbimento dei costi fissi. Il costo dei fattori energetici ha avuto un andamento favorevole per quanto riguarda i combustibili (-14%) e piuttosto stabile per l’energia elettrica. I lavori per la modernizzazione e l’ampliamento dello stabilimento di Maryneal (TX), il cui completamento è previsto nei primi mesi del 2016, proseguono secondo programma ed hanno comportato spese in conto capitale pari a 121,5 milioni nel periodo in esame.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’andamento delle vendite di cemento ha continuato ad essere favorevole e superiore alle attese anche nel terzo trimestre ed i prezzi medi in valuta locale nei primi nove mesi dell’anno in corso hanno espresso un graduale miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2014. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno mantenuto anch’esse un brillante sviluppo, sostenuto particolarmente dalla produzione dedicata al mercato della capitale Città del Messico. Il tasso di cambio del peso messicano rispetto all’euro è rimasto piuttosto stabile. Con riferimento al 100% della collegata, il fatturato si è attestato a 475,2 milioni (+26,1%) ed il margine operativo lordo è migliorato da 138,4 a 195,8 milioni (+41,5%). Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, un andamento favorevole sia dei combustibili sia dell’energia elettrica. La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 41,3 milioni (28,0 milioni nel 2014).

Evoluzione prevedibile della gestione
L’andamento dei primi nove mesi del 2015 ha ricalcato abbastanza da vicino l’evoluzione già delineatasi nel corso del primo semestre.
In Italia, durante i mesi estivi ed ancor più verso fine trimestre le aspettative di ripresa dei consumi di cemento e calcestruzzo preconfezionato si sono completamente raffreddate. I prezzi di vendita hanno toccato un minimo a giugno ma sono ancora lontani da un livello remunerativo. Non avendo in programma vendite di quote emissione CO2, la perdita operativa si confermerà purtroppo superiore a quella del 2014.
L’Europa Centrale, dovrebbe chiudere l’esercizio con risultati operativi ricorrenti in linea con il 2014, che riflettono condizioni operative più stagnanti rispetto alle previsioni di inizio anno.
In Polonia e Repubblica Ceca riteniamo che le condizioni di mercato si confermino tendenzialmente favorevoli anche per l’ultimo trimestre. Nel tormentato contesto politico-economico dell’Ucraina, l’attività edilizia prosegue debolmente e pertanto stimiamo che i risultati si mantengano leggermente positivi. In Russia, la domanda di cemento risente della difficile congiuntura economica e nella zona degli Urali è diminuita più che altrove. Confermiamo pertanto, in tale nazione, le nostre aspettative di risultati operativi chiaramente inferiori all’esercizio precedente, sostenuti dal contributo dello stabilimento di Korkino, ma penalizzati da un importante effetto cambio.
Negli Stati Uniti, i volumi di vendita dovrebbero mantenersi ad un livello soddisfacente durante l’ultima parte dell’anno e ciò permetterebbe di confermare il significativo sviluppo dei risultati operativi già realizzato. Tuttavia, esistono rischi associati al basso prezzo del petrolio, che si riflette sulla domanda di prodotti “oil-well” e sull’economia del Texas in generale.
Nel complesso quindi, la nostra miglior stima attualmente formulabile è coerente con quella già comunicata al mercato in occasione della relazione semestrale e propone un margine operativo lordo ricorrente, per l’intero esercizio 2015, in miglioramento rispetto al periodo precedente ed intorno a 450 milioni di euro in valore assoluto.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


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