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02 agosto 2024

Risultati al 30 giugno 2024

Diminuzione dei volumi di vendita di cemento (-8,0%) e calcestruzzo (-8,8%); tra le cause la domanda ancora debole in Europa Centrale e la maggiore piovosità in Italia e Stati Uniti

Contributo positivo dei prezzi di vendita, grazie agli aumenti in avvio d’anno

Fatturato consolidato pari a 2,054 milioni (-4,5%) e margine operativo lordo di 553 milioni (-3,9%). Effetto cambio sfavorevole per 27,0 milioni sul fatturato e 8,5 milioni sul margine operativo lordo

La redditività caratteristica si conferma a livelli di eccellenza (26,7%), grazie al miglioramento dei risultati operativi in Italia e Stati Uniti e alla variazione favorevole dei principali costi variabili in diversi mercati di presenza

Confermate le indicazioni per l’intero esercizio 2024: previsto un margine operativo lordo ricorrente simile a quello record realizzato nel 2023

 

Dati consolidati   Gen-Giu 2024 Gen-Giu 2023 % 24/23
Vendite di cemento e clinker t/000 12.017 13.057 -8,0%
Vendite di calcestruzzo m3/000 4.664 5.116 -8,8%
Fatturato €/m 2.054 2.150 -4,5%
Margine Operativo Lordo €/m 553 575 -3,9%
Margine Operativo Lordo ricorrente €/m 548 572   -4,1%
Utile netto degli azionisti €/m 422  431 -2,2%
         
    Giu 24 Dic 23 Var.
Posizione finanziaria netta positiva €/m 898 798 100

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi SpA si è riunito in data odierna per l’esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024.

In primavera, l’attività economica globale ha continuato a mostrare segnali di miglioramento, ancora trainata dalla solida dinamica del terziario, affiancata da una manifattura in progressiva ripresa. Tuttavia, la diminuzione dei risparmi nelle principali economie avanzate e la debole domanda interna in Cina continuano a limitare le prospettive di crescita economica. Nei paesi più sviluppati, il mercato del lavoro si sta gradualmente raffreddando e l’aumento dei salari nominali è stato più moderato, fornendo quindi un minor supporto all'accumulo dei redditi disponibili. La spesa dei consumatori a livello globale è rimasta contenuta, mentre il commercio internazionale, dopo la modesta crescita del primo trimestre, ha registrato un più vivace sviluppo a partire da aprile. Il prezzo del greggio è stato piuttosto volatile, con quotazioni in discesa nel bimestre aprile-maggio, poi risalite successivamente per la proroga al 2025 dei tagli volontari alla produzione da parte dei paesi OPEC+. Il prezzo del gas naturale in Europa, invece, è tornato a salire, nonostante l’elevato livello di scorte. In tale contesto, le ultime proiezioni dell’OCSE prevedono una crescita del PIL globale sul 2024 del 3,1%. Permangono i rischi ribassisti sull’attività economica e sul commercio, legati all’eventuale inasprimento delle tensioni internazionali, in particolare nel Medio Oriente. 

In Stati Uniti, il prodotto ha continuato ad espandersi nella prima parte dell’anno, sostenuto da solidi consumi e investimenti. Tuttavia, i tassi di crescita hanno evidenziato una decelerazione rispetto ai trimestri precedenti, anche per effetto di uno sfavorevole andamento della bilancia commerciale. 
In area Euro, il PIL è aumentato dello 0,3% nel primo trimestre, riflettendo una crescita delle esportazioni nette e un lieve incremento dei consumi delle famiglie. La ripresa economica è da ricondursi prevalentemente al settore dei servizi, trainato dal commercio, dai trasporti e dal comparto alberghiero, mentre il contributo dell’industria è rimasto negativo. Anche gli investimenti hanno mostrato un notevole calo rispetto al trimestre precedente. In primavera, si stima che l’attività economica sia rimasta in espansione, grazie alla resilienza del terziario e alla stabilizzazione nel mercato delle costruzioni, mentre il processo di disinflazione si è attenuato, nonostante la componente di fondo si sia ulteriormente ridotta.
In Italia, l’economia è cresciuta in misura contenuta nel secondo trimestre, grazie al settore terziario ed in particolare al turismo, mentre l’edilizia e la manifattura hanno contribuito negativamente all’evoluzione del PIL. L’incremento delle esportazioni ha rappresentato la spinta primaria della domanda, a cui si è contrapposto un quadro meno favorevole per gli investimenti.
Per quanto riguarda i paesi emergenti, in Messico l’economia ha ristagnato a causa di una dinamica più moderata dei consumi e del rallentamento nei settori dell’industria e delle costruzioni. In Brasile, invece, i più recenti indicatori sull’attività economica e sul mercato del lavoro hanno confermato uno sviluppo più dinamico rispetto alle attese, grazie al sostegno dei consumi privati.

Con riferimento alle politiche monetarie delle principali banche centrali, la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi di riferimento, in attesa che il processo di disinflazione si consolidi ulteriormente, mentre la Banca Centrale Europea ha attenuato le restrizioni monetarie con una riduzione dei tassi di 25 punti base in giugno. In America Latina, la banca centrale del Brasile ha promosso un ulteriore taglio dei tassi dello 0,25% in maggio, mentre in Messico sono state confermate le politiche monetarie in essere alla fine del primo trimestre.

In tale scenario, le quantità complessive di cemento e calcestruzzo preconfezionato vendute dal gruppo sono state abbastanza deboli nel secondo trimestre, anche per effetto di condizioni meteo penalizzanti in Europa e Stati Uniti nei mesi primaverili, e hanno chiuso i primi sei mesi dell’anno in contrazione rispetto ai livelli del 2023. Per contro, la variazione dei prezzi di vendita favorevole ha permesso di limitare il calo del fatturato.

Andamento economico finanziario
Le vendite di cemento realizzate dal gruppo nei primi sei mesi del 2024 si sono attestate a 12,0 milioni di tonnellate, in contrazione rispetto allo scorso esercizio (-8,0%). La diminuzione di inizio anno si è protratta nel secondo trimestre, seppur in misura più contenuta, per effetto dell’ancora debole domanda in Europa Centrale e della maggiore piovosità, soprattutto in Italia e Stati Uniti. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha seguito una simile dinamica, chiudendo il semestre con 4,7 milioni di metri cubi, in flessione dell’8,8% rispetto al 2023. I prezzi di vendita hanno continuato a contribuire positivamente, permettendo al gruppo di chiudere il semestre con un giro d’affari di 2.053,6 milioni (-4,5% rispetto allo scorso anno). Nei primi sei mesi, l’effetto cambi è stato negativo per 27,0 milioni, mentre le modifiche al perimetro di consolidamento, relative alla cessione delle attività di calcestruzzo in Francia, hanno portato ad una riduzione del fatturato di 2,2 milioni. Al netto di tali variazioni i ricavi consolidati sarebbero diminuiti del 3,1%.

 

milioni di euro Gen-Giu 2024 Gen-Giu 2023 ∆ % ∆ % lfl
Italia 414,4 424,1 -2,3 -2,3
Stati Uniti d'America 836,5 846,8 -1,2 -1,2
Germania 388,0 441,3 -12,1 -12,1
Lussemburgo e Paesi Bassi 89,1 115,8 -23,1 -21,5
Rep. Ceca e Slovacchia 96,2 102,8 -6,5 -1,4
Polonia 73,1 76,6 -4,6 -10,9
Ucraina 44,7 35,1 +27,6 +36,2
Russia 132,5 142,8 -7,2 +9,0
Elisioni (20,9) (35,6)    
  2.053,6 2.149,6 -4,5 -3,1
         
Messico (100%) 552,4 500,2 +10,4 +4,0
Brasile (100%) 186,9 189,7 -1,5 -1,3

     

Il margine operativo lordo consolidato si è attestato a 552,7 milioni, in diminuzione del 3,9% rispetto ai 575,3 milioni dell’anno precedente. Il dato del periodo in esame comprende proventi non ricorrenti netti per 4,5 milioni. Escludendo tali componenti, il margine operativo lordo ricorrente è passato da 571,6 a 548,3 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 26,7% (26,6% nel 2023). La redditività caratteristica del primo semestre si è rafforzata in Italia, grazie ai minori costi variabili legati alla componente energetica, e in Stati Uniti, nonostante costi unitari di produzione abbastanza stabili. La dinamica dei volumi ha invece penalizzato i margini in Europa Centrale, mentre in Europa Orientale l’aumento dei costi per energia elettrica ha inciso negativamente sui risultati operativi. Dopo ammortamenti per 127,3 milioni (128,4 milioni nel 2023), il risultato operativo è stato pari a 425,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 447,1 milioni del 2023. Il risultato prima delle imposte si è attestato a 535,4 milioni (552,9 milioni nell’esercizio precedente), considerando un contributo di 76,3 milioni dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto (80,6 milioni nel 2023) e oneri finanziari netti positivi per 29,8 milioni (erano 24,9 milioni nel 2023). Dopo imposte sul reddito per 113,5 milioni (121,7 milioni 2023) il conto economico ha chiuso con un utile netto di 421,9 milioni, rispetto a 431,2 milioni del primo semestre 2023. 

A fine periodo la posizione finanziaria netta attiva consolidata ammonta a 898,4 milioni (erano 798,0 milioni a fine 2023). Nel semestre in esame il gruppo ha acquistato azioni proprie per 52,5 milioni, pagato dividendi agli azionisti della società per 107,5 milioni e sostenuto spese in conto capitale per complessivi 226,1 milioni. Gli investimenti volti al miglioramento delle performance ambientali e alla decarbonizzazione dei processi produttivi, fra i quali rientrano gli interventi per incrementare la produzione di cementi a minor contenuto di clinker, il maggior utilizzo di combustibili alternativi e la produzione in-house di energia elettrica rinnovabile, sono stati pari a circa 35 milioni. 

Italia
Le nostre vendite di cemento e calcestruzzo preconfezionato sono risultate in calo nel primo semestre rispettivamente del 5,9% e del 6,4%, anche per effetto delle abbondanti piogge cadute sul territorio nazionale nei mesi primaverili. I prezzi di vendita hanno chiuso il semestre senza variazioni di rilievo rispetto al primo trimestre. 
Il fatturato delle attività italiane è stato pari a 414,4 milioni, in calo del 2,3% (424,1 milioni nel 2023). Il margine operativo lordo si è attestato a 107,9 milioni, in aumento rispetto ai 98,5 milioni dell’anno precedente, nonostante il mancato beneficio del credito d’imposta dedicato alle imprese energivore, che nel 2023 era stato pari a circa 12 milioni di euro. Il risultato include oneri non ricorrenti per 0,4 milioni, al netto dei quali il margine operativo lordo sarebbe stato pari a 108,3 milioni. Il favorevole andamento dei costi unitari di produzione, da attribuirsi principalmente al minor peso della componente energetica, ha permesso un miglioramento della redditività caratteristica che ha raggiunto il 26,1%.

Stati Uniti d’America
I nostri volumi di vendita, già in rallentamento nel primo trimestre, si sono contratti anche nei tre mesi successivi, risentendo del maltempo registrato in gran parte delle regioni in cui operiamo, oltre che da un aumento dei flussi di importazione nell’area costiera. I primi sei mesi hanno quindi chiuso con volumi di cemento in calo del 5,7% rispetto al livello del 2023. Anche la produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha mostrato una flessione simile (-4,6%). Al contrario, i prezzi di vendita hanno riportato un ulteriore rafforzamento nel settore del cemento, mentre hanno mantenuto i livelli invernali nel comparto del calcestruzzo, mostrando nel complesso un buon sviluppo anno su anno. Il fatturato ha raggiunto così 836,5 milioni di euro, in moderato calo (-1,2%) rispetto ai 846,8 milioni del 2023, mentre il margine operativo lordo è aumentato da 256,9 a 280,2 milioni di euro (+9,1%), mostrando un miglioramento della redditività caratteristica di circa tre punti percentuali. I costi unitari di produzione hanno registrato un andamento abbastanza stabile, dettato dall’aumento dei costi fissi e della spesa per materie prime. Le variazioni del tasso di cambio non hanno avuto un impatto significativo sulla traduzione dei risultati in euro. 

Europa Centrale
In Germania, In linea con la domanda nel paese, i nostri volumi di vendita di cemento hanno mostrato un andamento piuttosto negativo nel primo semestre (-16,1%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato volumi in contrazione (-11,4%). I prezzi di vendita, invece, hanno chiuso il semestre in contenuto miglioramento anno su anno, sia nel cemento che nel calcestruzzo. 
Il fatturato complessivo è così passato da 441,3 a 388,0 milioni (-12,1%) mentre il margine operativo lordo si è ridotto del 26,1% passando da 100,1 a 73,9 milioni. Il risultato ha beneficiato di proventi non ricorrenti pari a 4,9 milioni, mentre i costi unitari di produzione sono nettamente peggiorati rispetto allo scorso esercizio, a causa della maggiore incidenza dei costi fissi, dovuta anche a un effetto volumi piuttosto penalizzante; sono stati, invece, in miglioramento i costi variabili legati alla componente energetica.

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento si sono confermate in contrazione anche nel corso del secondo trimestre, seppur meno sensibile rispetto ad inizio anno, chiudendo il semestre a -12,0%. La flessione è stata invece più evidente nel settore del calcestruzzo preconfezionato (-32,7%), anche per la cessione della controllata Beton Du Ried, mentre i prezzi di vendita non hanno subito variazioni di rilievo nel corso del secondo trimestre.
Il fatturato si è quindi ridotto attestandosi a 89,1 milioni, rispetto ai 115,8 milioni del primo semestre dello scorso anno, mentre il margine operativo lordo è stato pari a 4,7 milioni, anch’esso in calo dai 12,6 milioni del 2023. Il citato deconsolidamento delle attività di calcestruzzo preconfezionato ha portato ad una variazione negativa del perimetro pari a 2,2 milioni in termini di fatturato e ad una riduzione del margine operativo lordo di 0,3 milioni. Guardando ai costi unitari di produzione, al ribasso nella spesa per combustibili, si sono contrapposti gli aumenti registrati dal costo delle materie prime e dalla componente fissa.

Europa Orientale
In Repubblica Ceca, le vendite di cemento, dopo il contenuto calo nel primo trimestre, hanno recuperato terreno in primavera, chiudendo il semestre in sostanziale parità (0,7%), con prezzi di vendita, in valuta locale, in rafforzamento anno su anno. Al contrario, il settore del calcestruzzo preconfezionato, comprendente la Slovacchia, ha registrato un andamento piuttosto debole con volumi in contrazione del 10,3%. 
Il fatturato si è attestato a 96,2 milioni, in riduzione del 6,5% (102,8 milioni nel 2023), e il margine operativo lordo è passato da 33,6 a 28,3 milioni (-16,0%). La svalutazione della corona ceca (-5,6%) ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro; a parità del tasso di cambio, infatti, il calo del fatturato sarebbe stato dell’1,4% mentre il margine operativo lordo sarebbe diminuito dell’11,2%. 
Il rincaro della spesa per la fornitura di energia elettrica ha contribuito negativamente ai risultati operativi, mentre le voci fisse hanno registrato un marginale miglioramento.

In Polonia, le nostre spedizioni si sono confermate in flessione nel secondo trimestre, mostrando tuttavia segnali di recupero con l’inizio della bella stagione. Le vendite di cemento hanno quindi chiuso i primi sei mesi dell’anno in diminuzione del 20,6%, ma con prezzi di vendita in chiaro rafforzamento. I volumi di calcestruzzo preconfezionato, invece, hanno registrato un andamento favorevole (+12,2%). 
Il fatturato si è attestato a 73,1 milioni, contro i 76,6 milioni del 2023 (-4,6%). Il margine operativo lordo è anch’esso diminuito, passando da 22,7 a 12,7 milioni (-44,3%). L’apprezzamento dello zloty ha inciso positivamente sulla traduzione dei risultati in euro: a parità di cambio la riduzione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente del 10,9% e del 48,0%. I risultati hanno risentito dell’aumento dei costi unitari per la fornitura di energia elettrica e di materie prime, oltre che dell’incremento dei costi fissi.

In Ucraina, i nostri volumi di vendita di cemento e calcestruzzo si confermano in recupero (rispettivamente +24,5% e +9,0%), anche se, con derivata in attenuazione a partire dal secondo trimestre, dato il meno favorevole confronto con lo scorso esercizio. I prezzi di vendita in valuta locale si sono ulteriormente rafforzati in primavera, mostrando quindi un deciso incremento anno su anno. I ricavi di vendita si sono attestati a 44,7 milioni, in aumento rispetto ai 35,1 milioni nel 2023, mentre il margine operativo lordo è risultato pari a 2,4 milioni (2,3 milioni nel 2023). La perdita di valore della valuta locale (-6,8%) ha negativamente impattato sulla traduzione dei risultati in euro: a parità di cambio il giro d’affari sarebbe cresciuto del 36,2% mentre il margine operativo lordo sarebbe stato pari a 2,5 milioni.
Ricordiamo che in data 20 giugno 2023, Buzzi ha raggiunto un accordo con CRH riguardante la cessione delle attività operanti in Ucraina. Il completamento della transazione è subordinato alla concessione delle autorizzazioni normative previste.

In Russia, in ottemperanza alle sanzioni adottate dalle istituzioni europee, già dal mese di maggio 2022 Buzzi ha interrotto ogni coinvolgimento nelle attività operative delle società controllate operanti in loco. Di conseguenza le decisioni afferenti all’investimento possono essere prese solo attraverso l’assemblea degli azionisti e sono limitate a quelle che, in base al codice commerciale della Russia, spettano a tale organo, nonché a decisioni di natura straordinaria così come definite nello statuto. Le informazioni a nostra disposizione riguardo l’andamento della domanda e del mercato delle costruzioni sono pertanto molto limitate. Alla data di bilancio, il valore patrimoniale delle attività nette in Russia ammonta a 397,8 milioni di euro. Nel periodo in esame, i ricavi netti si sono attestati a 132,5 milioni, in contrazione rispetto ai 142,8 milioni del precedente esercizio (-7,2%), mentre il margine operativo lordo è passato da 48,4 a 42,8 milioni (-11,7%). La svalutazione del rublo (-17,5%) ha inciso sfavorevolmente sulla traduzione dei risultati in euro; a parità di cambio, i ricavi sarebbero aumentati del 9,0% e il margine operativo lordo del 3,7%.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
I volumi di vendita della nostra joint venture, in calo nel primo trimestre, hanno registrato una dinamica meno volatile in primavera, chiudendo quindi i primi sei mesi dell’anno in moderata flessione (-2,6%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato, invece, si è confermato in solida crescita (+16,5%). I prezzi, in valuta locale, sono anch’essi migliorati rispetto allo scorso esercizio. 
Il fatturato, riferito al 100% della joint venture, ha raggiunto i 552,4 milioni di euro, +10,4% sull’esercizio precedente, mentre il margine operativo lordo si è attestato a 254,5 milioni, in aumento rispetto ai 227,3 milioni del 2023. L’apprezzamento del peso messicano ha avuto un impatto positivo sui risultati (+5,8%); a parità di cambio, infatti, il fatturato e il margine operativo lordo sarebbero aumentati rispettivamente del 4,0% e del 5,5%. 
Nel primo semestre 2024, i costi unitari di produzione hanno mostrato un andamento favorevole, grazie alla riduzione della spesa per combustibili che ha più che compensato il peggioramento dei costi fissi.
La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 64,3 milioni (52,3 milioni nel 2023).

Brasile (valutazione al patrimonio netto)
Le vendite della nostra joint venture, dopo la flessione registrata ad inizio anno, hanno recuperato terreno in primavera, chiudendo il semestre su livelli sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio (-0,4%). I prezzi non hanno subito variazioni di rilievo rispetto allo stesso periodo del 2023, riflettendo una situazione di mercato molto competitiva che ha reso difficile promuovere nuovi incrementi. 
Il fatturato si è attestato a 186,9 milioni, -1,5% rispetto ai 189,7 milioni dell’esercizio precedente, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto i 44,5 milioni, in miglioramento rispetto ai 38,3 milioni del 2023. La valuta ha avuto impatti poco significativi sulla traduzione dei risultati in euro (-0,2%): a parità di cambio, il fatturato sarebbe infatti diminuito dell’1,3% mentre il margine operativo lordo sarebbe cresciuto del 16,6%. I costi unitari di produzione si sono ridotti, principalmente influenzati dalla variazione favorevole delle voci variabili. 
La quota di risultato riferita al Brasile, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 0,9 milioni (14,2 milioni nel 2023). 

Evoluzione prevedibile della gestione
Nonostante la debolezza dei volumi di vendita che ha caratterizzato la prima parte dell’anno, i risultati del primo semestre 2024 hanno consolidato l’ottima redditività caratteristica dello scorso esercizio, grazie, da un lato, agli sforzi commerciali che hanno permesso di rafforzare ulteriormente il livello dei prezzi in apertura d’anno, e, dall’altro, a un andamento dei costi di produzione abbastanza favorevole. 

Nel corso del secondo semestre, riteniamo attendibile che in Italia la domanda possa stabilizzarsi con l’inizio della bella stagione, grazie principalmente al supporto derivante dalle risorse del PNRR, in un mercato delle costruzioni ancora penalizzato da una debole dinamica nel settore residenziale. In Stati Uniti, ci aspettiamo che, migliorate le condizioni meteo, le spedizioni possano assumere un andamento più favorevole nella seconda metà dell’anno. In Europa Centrale, in linea con le più recenti proiezioni di mercato, invece, continuiamo a prevedere uno sviluppo piuttosto negativo della domanda, anche se con un ritmo meno pronunciato rispetto all’inizio dell’anno. Guardando all’Europa Orientale, in Polonia, le ultime stime pubblicate prevedono un’attività edilizia in ripresa in tutti i settori di riferimento; ci attendiamo quindi che i nostri volumi di vendita possano recuperare terreno, mitigando la contrazione registrata sulla prima parte del 2024. In Repubblica Ceca, crediamo che la recente resilienza della domanda possa confermarsi anche per il resto dell’esercizio.

In conclusione, sulla base delle considerazioni sopra espresse, possiamo confermare le indicazioni fornite in precedenza al mercato sull’evoluzione dell’intero esercizio. Prevediamo, pertanto, di realizzare un margine operativo lordo ricorrente simile a quello record ottenuto nel 2023. 

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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisa Bressan, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.


Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
E-mail: ileana.colla@buzzi.com 
 

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I risultati del primo semestre 2024 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà oggi, venerdì 2 agosto alle ore 16:00.
Per partecipare comporre il n. +39 02 802 09 11.
 

Comunicato stampa 02 08 24